Grazia a Monella, corsa contro il tempo
«Ministro pronto a firmare il via libera»

Il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli (Lega Nord) sulla richiesta di grazia per Antonio Monella chiama pubblicamente alle sue responsabilità il ministro della Giustizia, Andrea Orlando (Pd). Il tempo stringe: sta per dimettersi il presidente della Repubblica.

«Senza la sua firma – dice Calderoli – la pratica non può essere inoltrata alla Presidenza della Repubblica. Sabato 10 gennaio, comunque, mi sono sentito con il ministro della Giustizia ricevendo da lui l’impegno che procederà la prossima settimana. Speriamo di fare in tempo».

L’uscita pubblica dell’esponente leghista ha un po’ il sapore del tentativo estremo per ottenere che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano conceda, prima delle sue dimissioni, l’atto di clemenza all’imprenditore edile di Arzago, detenuto nel carcere di Bergamo da quattro mesi per aver ucciso un ladro che gli stava rubando il suv dal cortile di casa.

Napolitano si dovrebbe dimettere mercoledì: rimangono quindi ancora tre giorni. Il problema è che la «pratica Monella» non è ancora stata inoltrata alla Presidenza della Repubblica, visto che è ancora in attesa dell’ultima firma del ministro della Giustizia. Da qui la decisione di Calderoli di mettersi in contatto ieri con Orlando.

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