I box di Lizzola, altri due indagati
Nei guai ex assessore e consigliere

L’inchiesta sul presunto buco milionario lasciato alla Intesa Sanpaolo di Fiorano dall’ex direttore (ed ex sindaco di Valbondione) Benvenuto Morandi si arricchisce di due nuovi nomi iscritti nel registro degli indagati.

L’inchiesta sul presunto buco milionario lasciato alla Intesa Sanpaolo di Fiorano dall’ex direttore (ed ex sindaco di Valbondione) Benvenuto Morandi si arricchisce di due nuovi nomi iscritti nel registro degli indagati. Si tratta di due fedelissimi dell’ex sindaco: l’ex assessore al bilancio, Sabrina Semperboni, e l’ex capogruppo di maggioranza in Consiglio comunale, Claudio Conti.

L’ipotesi di reato formulata nei loro confronti dai pm Maria Cristina Rota e Carmen Santoro è abuso d’ufficio.

Non c’entrano nulla, in questo caso, i presunti ammanchi in banca. Per quanto si è appreso, l’indagine su Semperboni e Conti riguarda una vicenda collaterale e circoscritta, emersa nel corso delle indagini: quella dei box di Lizzola.

Si tratta di 26 autorimesse costruite dal Comune di Valbondione in via San Bernardino: 8 le comprano privati cittadini (due, fra l’altro, lo stesso Morandi e una la mamma di Sabrina Semperboni). Altre 18 se le aggiudica – stipulando regolare contratto preliminare di vendita – Mountain Security Srl, società privata che detiene il pacchetto di maggioranza della Sviluppo turistico Lizzola Spa, partecipata del Comune di Valbondione che gestisce gli impianti sciistici. Ma la vicenda si complica...

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