I genitori della bimba nigeriana
«Vogliamo essere risarciti»

«Di tutta questa improvvisa attenzione di stampa e televisione forse ne avremmo volentieri fatto a meno, ma se serve per fare chiarezza sulla vicenda di nostra figlia Benedetta ben venga». A sostenerlo sono Osaigiarere Ogbogu e la moglie Blessing, genitori della bimba nigeriana.

«Di tutta questa improvvisa attenzione di stampa e televisione forse ne avremmo volentieri fatto a meno, ma se serve per fare chiarezza sulla vicenda di nostra figlia Benedetta ben venga». A sostenerlo sono Osaigiarere Ogbogu e la moglie Blessing, genitori della bimba nigeriana di sei mesi alla quale vennero riscontrate fratture alle braccia due giorni dopo la nascita, lo scorso 10 dicembre all’ospedale di Treviglio.

Una vicenda culminata con la guarigione completa della piccola ma ancora senza una risposta sulle cause che avrebbero determinato le fratture di entrambi gli omeri della bimba.

Proprio per questo motivo i genitori, un paio di mesi fa, si erano rivolti a Federconsumatori Bergamo per consultarsi ed eventualmente ottenere una mano nel fare luce sul caso. Il presidente Umberto Dolci che aveva chiesto lumi all’Asl di Bergamo e in seguito all’assessore alla Salute della Regione Lombardia e l’altro ieri ha reso nota ai media la storia della piccola Benedetta.

Con successo a quanto pare, viste le immediate risposte di Asl, Azienda ospedaliera di Treviglio e soprattutto l’assalto dei giornalisti all’abitazione di Romano della famiglia Ogbogu, situata al quarto piano di un condominio di via Indipendenza, al civico 52. È qui che già venerdì pomeriggio ma anche ieri mattina il papà e la mamma della piccola Benedetta si sono resi disponibili a parlare: «La risposta sul perchè delle fratture alle braccia della nostra bimba in effetti non c’è ancora in forma ufficiale - ha commentato Osaigiarere Ogbogu - vogliamo essere risarciti, queste cose non devono più accadere».

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