Il nuovo disegno di legge sulle bici
L’Urlo contromano: botta & risposta

L’articolo dal titolo «Il ciclista nel mirino», pubblicato sull’edizione di sabato de L’Eco e sul nostro sito - ha aperto un dibattito acceso. Il presidente di A.ri.bi. scrive di aver letto il testo «con profondo rammarico». Ecco la sua lettera e la risposta del nostro direttore.

Con profondo rammarico in qualità̀ di presidente di A.ri.bi. esterno a nome mio e della presidente nazionale della Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta) Giulietta Pagliaccio, un grande stupore per questo «pezzo» che mai ci si sarebbe aspettati dal direttore di un quotidiano che ha sempre supportato le iniziative volte a favorire la mobilità ciclabile.

Ognuno legge quello che gli torna comodo, ma quello che più̀ indigna è̀ che le chiacchiere da bar (assolutamente legittime) possano passare per informazione giornalistica su cui il lettore dovrebbe formarsi un’opinione.

Ma pare che la necessità̀ di informare correttamente sia un optional lasciato a poche mosche bianche: forse perché́ la corretta informazione non coglie l’attenzione del lettore come roboanti titoloni sul nulla?

Ai lettori l’ardua sentenza e nel frattempo, per chi volesse informarsi, rimandiamo al sito di FIAB http://fiab-onlus.it/bici/notizie/a- ruotalibera-opinioni-e-commenti/item/764-quanto-buonsenso.html.

Claudia Ratti

Gentile signora Ratti,

l’uomo dell’Urlo è molto depresso. Da ciclista pigro e di pianura ha scritto sostanzialmente due cose.

1) Il nuovo disegno di legge per proteggere i ciclisti partirebbe da un assunto contrario ai ciclisti stessi (almeno in Italia, che per educazione civica non è l’Olanda) se consentisse loro di percorrere contromano le strade a senso unico. Non vogliamo neppure pensare ai rischi ai quali il legislatore esporrebbe i ciclisti nelle vie strette dei centri storici (ce ne sono a bizzeffe) dove le auto circolano liberamente e non rispettano quasi mai il divieto di andare oltre i 30 all’ora.

2) Qualche ciclista psichedelico che attraversa sulle strisce pedonali, che fa lo slalom fra i pedoni sui marciapiedi, che gira con il telefonino all’orecchio (ma li incontro solo io?) rischierebbe per congenita distrazione l’incolumità.

Questo si pubblicò. Apriti cielo: grande stupore, indignazione planetaria, disinformazione. Davvero c’è chi anela ad andare in bici contromano nei sensi unici? Auguri. Ma non impedite all’uomo dell’Urlo di andare contromano solo col pensiero. Non è ancora vietato.

Giorgio Gandola

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Eco di Bergamo Il ciclista nel mirino