Il turismo trascina la ripresa
Si viaggia di più, ma in Italia

Il turismo salverà il Paese? Ci sta provando e sarà senza dubbio una delle ancore più forti e decisive, anche nei prossimi mesi.

A certificarlo - alla fine di un’estate che ha fatto segnare ottimi numeri - i dati dell’osservatorio di Confturismo-Confcommercio con l’istituto Piepoli. L’indice di fiducia del viaggiatore nel mese di agosto (in cui oltre il 60% dei connazionali ha fatto una vacanza) si mantiene infatti vicino al massimo storico: la leggera flessione - da 66 a 65 punti su 100 - è riconducibile a un mero effetto di stagionalità. Buone notizie anche dal mega evento che ha segnato il 2015 e volge ormai alla chiusura: l’Expo porta la Lombardia in cima alle destinazioni preferite per l’autunno. Il valore dell’indice di propensione al viaggio è a ben 7 punti sopra il valore rilevato ad agosto 2014 e da ottobre del 2014 (punto di minimo) ad oggi recupera ben 10 punti. L’ottimismo deriva dai dati macro-economici che indicano come la ripresa si stia consolidando: gli ultimi dati dell’Istat evidenziano come la crescita del Pil nel secondo trimestre dell’anno sia pari allo 0,7% e migliorano anche i dati sulla disoccupazione.

È forte ovviamente la correlazione tra la situazione economica delle famiglie e le loro scelte in materia di viaggi: 7 italiani su 10 dichiarano che ha influenzato la loro propensione a partire. Rimane stabile la quota dei connazionali che preferiscono trascorrere le vacanze in Italia: quasi 8 su 10. La meta preferita per i prossimi tre mesi è appunto la Lombardia - sotto l’effetto dell’Expo - che supera nelle preferenze Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna, giunte al termine del picco stagionale di domanda. La Spagna rimane in posizione di leadership a livello europeo, davanti a Francia e Regno Unito. Cresce la Germania, tradizionalmente forte in questo periodo. Il Nord Africa cresce nelle preferenze delle destinazioni fuori continente, mentre il Canada diventa la seconda meta preferita.

I prossimi tre mesi si caratterizzano per una durata media del viaggio in diminuzione rispetto allo stesso mese dello scorso anno (da 4,2 a 4 notti), dato che però sconta una tendenza della domanda generalizzata a livello europeo. La tendenza a ridurre la durata dei viaggi rispetto allo scorso anno è dunque confermata anche a livello italiano, anche se le rilevazioni relative a luglio 2015 hanno costituito un’eccezione in senso contrario. In sintesi, gli italiani fanno più vacanze, ma meno lunghe. Nei prossimi mesi questi «short break» verranno effettuati soprattutto per visitare luoghi d’arte, monumenti e musei. Vacanze culturali dunque, più frequenti e meno lunghe.

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