Il vescovo al raduno dell’Unitalsi: ascoltiamo i gemiti del corpo e dell’anima di chi incontriamo

«Voglio dire grazie all’Unitalsi per quanto ha saputo operare e sta operando a favore dei sofferenti». Così il vescovo mons. Roberto Amadei si è rivolto questa sera ad oltre un migliaio di persone, tra operatori e ammalati, riuniti nel Palasettembre di Chiuduno per il raduno nazionale dell’Unitalsi. La giornata è stata oltremodo significativa perchè l’Unione nazionale Italiana per il trasporto degli ammalati nei Santuari, ha anche celebrato i 100 anni di attività proprio durante questo raduno bergamasco. Rivolgendosi in particolare agli ammalati, mons. Amadei ha avuto parole di gratitudine. «Grazie a voi, segnati dalla sofferenza - ha detto il vescovo - per il molto offerto alla società e alla Chiesa». E rivolgendosi agli operatori e ai volontari dell’Unitalsi ha aggiunto, tra l’altro: «Tutti dobbiamo incamminarci sulla strada che introduce nel servizio autentico dell’altro: la strada dell’ascolto attento, rispettoso e disponibile di ogni gemito del corpo e dell’anima di chi incontriamo». Quindi il vescovo ha concelebrato la Messa , che si è conclusa con il Te Deum di ringraziamento.

(31/12/2003)

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