«Infortuni in calo ma le leggi vanno riviste»

Gli infortuni sul lavoro nella provincia di Bergamo sono in calo. Questa la buona notizia emersa domenica 12 ottobre durante le celebrazioni della 58ª giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro organizzate a Caravaggio dall’Associazione nazionale mutilati ed invalidi del lavoro (Anmil) di Bergamo. «Una giornata – ha affermato il presidente Luigi Feliciani nell’auditorium della Cassa Rurale – che non vuole essere solo un momento di commemorazione ma anche un’esortazione a preservare in modo più efficace la salute e la vita dei lavoratori». Ed infatti, nonostante si possa parlare di calo degli infortuni, la situazione è ancora allarmante. Da gennaio ad agosto in provincia, secondo fonti Inail, gli infortuni sul lavoro sono stati 12.298. Nove quelli mortali. «Molto è stato fatto soprattutto nell’ambito dell’informazione e della formazione» hanno affermato durante le celebrazioni di ieri Addolorata Malgeri, dell’Inail di Bergamo, e Giuliano Capetti, assessore provinciale all’Istruzione, Formazione e Lavoro. Inail e Provincia, con la collaborazione anche dell’Anmil, ogni anno promuovono nelle scuole secondarie di secondo grado e negli istituti professionali campagne di informazione e formazione. A giudicare però dai numeri sugli infortuni presentati ieri molto deve essere ancora fatto soprattutto per spingere gli imprenditori ad investire sulla sicurezza. Una risposta da questo punto di vista potrà venire dal decreto 81 del 2008 sulla sicurezza sul lavoro che, per le aziende che violano le norme in materia di sicurezza, può anche prevedere la sospensione dell’attività. «Sono però necessarie oltre alle misure punitive anche incentivi – ha aggiunto il consigliere regionale Marcello Raimondi (Forza Italia) – è per questo che la Regione nel piano 2008-2010 per la promozione della sicurezza e della salute negli ambienti di lavoro, ha previsto per gli imprenditori virtuosi sconti sui premi Inail». In provincia di Bergamo due dei settori in cui si verificano maggiori incidenti sul lavoro sono quello agricolo ed edile. Per aumentare il livello di sicurezza in questo settore durante le celebrazioni di ieri i presidenti della Provincia, Valerio Bettoni, e dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) di Bergamo, Paolo Ferretti, hanno sottolineato la necessità di modificare la legge che, per gli appalti pubblici, prevede l’assegnazione dei lavori all’azienda che applica il maggiore ribasso d’asta. «In questo modo – ha spiegato il presidente Bettoni – si incentiva l’imprenditore a risparmiare in altri settori come quello della sicurezza». Calo della sicurezza e del costo della manodopera che, come sottolineato dal consigliere regionale Giuseppe Benigni (Pd) e dal parlamentare Ettore Pirovano (Lega Nord), va imputato anche alla piaga del lavoro nero.La 58ª giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro è stata voluta dall’Anmil non solo per incentivare l’attività di prevenzione degli infortuni, ma anche per spronare le istituzioni ad impegnarsi per un miglioramento delle condizioni di vita degli infortunati. Il primo passo da compiere, come sottolineato ieri dal presidente Luigi Feliciani, è la revisione della rendita che gli infortunati ricevono in base all’inflazione: «Adeguamento che stiamo aspettando dal 2000». Il secondo passo, un maggiore impegno delle politiche di reinserimento nel mondo del lavoro. Da questo punto di vista buone notizie sono venute ieri dall’Inail, che dopo due anni ha sbloccato i fondi per il servizio di ricollocamento degli infortunati. Ed anche dalla Provincia. L’assessore provinciale Giuliano Capetti ha annunciato l’approvazione di un nuovo piano provinciale che reinserirà nel mondo del lavoro 540 infortunati.(13/10/2008)

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