La Caritas lancia l’allarme:
10mila famiglie in stato di povertà

Diecimila famiglie si trovano in condizione di povertà: questa la stima della Caritas diocesana che attraverso il lavoro dei 74 Centri di ascolto incontra quotidianamente le fragilità. Uno studio approfondito su come stanno attraversando la lunga crisi i nuclei familiari bergamaschi.

Diecimila famiglie si trovano in condizione di povertà: questa la stima della Caritas diocesana che attraverso il lavoro dei 74 Centri di ascolto incontra quotidianamente le fragilità. Uno studio approfondito su come stanno attraversando la lunga crisi i nuclei familiari bergamaschi è in via di elaborazione per essere presentato in occasione della giornata della carità il prossimo ottobre. Il dato può essere anticipato, ma con l’attenzione a non dimenticare che non è solo un numero.

“Le statistiche nascondono volti, storie di persone che noi incontriamo tutti i giorni, che interpellano – commenta il direttore della Caritas don Claudio Visconti, critico di fronte al recente rapporto sulla povertà in Italia basato su raccolta di dati in alcune città e proiezioni. Per l’Istat nel 2013, il 12,6% delle famiglie è in condizione di povertà relativa (per un totale di 3 milioni 230 mila) e il 7,9% lo è in termini assoluti (2 milioni 28 mila), mentre in Lombardia la povertà relativa tocca il 6,4% delle famiglie (6% nel 2012).

“La Caritas diocesana sta dando risposta alle difficoltà delle famiglie con servizi di sostegno. Non stiamo parlando di situazione di marginalità grave, ma della fragilità di famiglie che fino a 3-4 anni fa si potevano considerare normali” evidenzia don Claudio. Tra le azioni messe in campo il Fondo di solidarietà famiglia lavoro, nato nell’aprile 2009 come segno di prossimità per rispondere all’emergenza, ma che è diventato ora strutturale: “Sono 3241 le persone che abbiano ascoltato fino al 2013, 890 solo nel corso dello scorso anno, il numero più alto rispetto agli anni precedenti”. Il 29% sono italiani, ma la percentuale sta aumentando negli ultimi anni, così come crescono le famiglie considerate che fino ad ora erano considerate “più solide”.

Tra gli interventi a fondo perduto buoni alimentari e pagamento di utenze: nell’anno 2013 sono stati erogati 6.417 buoni alimentari per un importo complessivo di 128.340 euro, per le bollette si sono impegnati di 205.496 euro.

“La solidarietà si fa lavoro” è il progetto che mira a sostenere l’inserimento lavorativo di persone: in cinque anni sono state collocate presso cooperative, aziende, associazioni 93 persone, 45 italiani e 48 stranieri. “Quello che ci preoccupa di più – sottolinea don Visconti – è proprio la crisi occupazionale. Nonostante quanto fatto con incentivi e tirocini, sono pochi i posti di lavoro. La situazione al Nord, a Bergamo, è più grave che in altre zone d’Italia, dove magari c’è più lavoro nero per esempio. Qui l’unica fonte di reddito rimane il lavoro”. E senza lavoro non si riesce più a pagare le bollette, l’affitto, le rate del mutuo, ma anche non si possono affrontare spese mediche o scolastiche. Una forma di sostegno al reddito è fornita dal progetto di microcredito di Caritas/Associazione Diakonia che per il 2013 ha erogato prestiti a 21 famiglie, di cui 12 italiane (per un totale di 40mial euro); a questi si sono affiancati i prestiti tramite il Fondo antiusura Fondazione San Bernardino, che opera a livello regionale, ed ha sostenuto nella nostra diocesi 9 prestiti (96100 euro).

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