La Cia esprime preoccupazione:
sempre minore la superficie agricola

Gradualmente si spengono i riflettori della politica e cala l’attenzione dell’opinione pubblica sulla tutela del suolo. La Cia esprime forte preoccupazione per la ripresa in Lombardia della pressione sulla superficie agricola

Suolo agricolo: Cia Lombardia denuncia l’insensata pressione e il costante consumo. Ecco il comunicato stampa della Confederazione italiana agricoltori. «Gradualmente si spengono i riflettori della politica e cala l’attenzione dell’opinione pubblica sulla tutela del suolo. La Cia esprime forte preoccupazione per la ripresa in Lombardia della pressione sulla superficie agricola, che oramai è abbondantemente sotto la soglia di guardia del milione di ettari, mentre nel 2000 raggiungeva quota 1,2 milioni di ettari».

«I disegni di legge regionali e nazionali presentati, già segnano il passo. Degli annunci fatti dalle forze politiche e dagli amministratori, anche in occasione della recente tornata elettorale, si è concretizzato poco. Rimane l’attività frenetica degli espropri, delle cementificazioni, di nuovi cantieri per infrastrutture regionali e nazionali. Spuntano nuove proposte su inceneritori, discariche e vincoli preventivi su aree d’ipotetico e quanto mai illusorio sviluppo residenziale o produttivo».

«Solo in questi giorni gli agricoltori lombardi assistono alle inaugurazioni dei nuovi tratti autostradali della BreBeMi, partecipano a tavoli di contenzioso per gli espropri della Tangenziale Est Esterna di Milano, sono chiamati a lottare contro tracciati come la superstrada Vigevano-Malpensa che sembrava ormai superata. Un’infrastruttura che se realizzata devasterebbe l’agricoltura, unica attività che in questo momento tiene sul territorio, attraversando aree di grande valore ambientale quali il Parco Agricolo Sud e il Parco del Ticino».

«È positivo che l’Assessore regionale all’Agricoltura Fava si sia impegnato a sensibilizzare i colleghi Giunta, come anche positiva è la recente raccomandazione del Consiglio regionale su questo tema.

“Tuttavia - precisa Giovanni Daghetta, presidente di Cia Lombardia, . quel che conta è la coerenza dei fatti. Per questo chiediamo che la volontà politica espressa in materia di difesa del suolo sia tradotta in atti legislativi, come la modifica delle legge regionale in materia urbanistica. Se poi vogliamo essere coerenti con gli slogan di Expo 2015. È evidente che per nutrire il pianeta è anzitutto necessario consentire agli agricoltori di avere il terreno per coltivare e produrre il cibo. Arrestare il consumo di superficie agricola. Non è solo una questione legata all’impresa o al reddito degli agricoltori, ma una battaglia di civiltà e di futuro per la Lombardia».

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