La favela di Bergamo serbatoio del caporalato

Una baraccopoli fatta di cartone e miseria. Sembra una cosa da Terzo mondo, invece c’è anche a Bergamo, ai margini della trafficatissima via Borgo Palazzo. Ventiduestamberghe, costruite in meno di 21 giorni, sono diventate il rifugio di una trentina di persone, tutte romene, qualcuna con tutti i documenti in regola: molti partono la mattina prima dell’alba, a piedi, e raggiungono Seriate o Torre Boldone.

«Lì c’è sempre qualcuno che ti carica e ti fa lavorare in cantiere, per 3 o 5 euro l’ora», raccontano gli abitanti dell’«accampamento », serbatoio del caporalato. La baraccopoli si raggiunge dai prati di via Gleno, con un sentiero che porta nell’area dell’«ex vivaio » di via Daste e Spalenga. Oggi è stata sgomberata.

(17/05/2007)

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