La molecola fluorescente di Angelo
In prima linea nella lotta al cancro

Che effetto fa avere il proprio nome, a 23 anni, in terza posizione su una rivista scientifica a forte impatto? «Un effetto bello» risponde Angelo Signorelli di Stezzano, con un sorriso da un orecchio all’altro.

Il suo nome compare in evidenza in una lista di 11 ricercatori molto più senior di lui, su «Nanoscale», dove è coautore dell’articolo «Boron dipyrromethene functionalized carbon nano-onions for high resolution cellular imaging». La molecola fluorescente Bodipy l’ha creata lui, collaborando con la squadra della professoressa Silvia Giordani, capo del Nano carbon materials lab dell’Iit di Genova. Delle sue nanocipolle ha parlato Roberto Cingolani, direttore dell’Iit, nel suo intervento a Bergamoscienza.

Angelo Signorelli ha una laurea triennale in Biotecnologie farmaceutiche dell’Università di Milano dove è ora iscritto al primo anno della specialistica. Una storia da raccontare. Comincia tutto nel 2009, quando Angelo è all’ultimo anno dell’Istituto chimici Natta e partecipa a uno dei laboratori extrascolastici allora attivi, il SolarLab del professor Tiziano Pedruzzi.

Le «nanocipolle»: palline concentriche di fullerene, cupolette geodetiche di nanotubi di carbonio una dentro l’altra della misura di 5 nanometri, sedicimila volte più piccole del diametro di un capello. «Sono una classe di nanomateriali molto interessanti, non tossiche e capaci di penetrare nelle cellule. L’idea è che possano trasportare farmaci e rilasciarli nelle cellule malate» spiega Giordani, che chiarisce: «Angelo è riuscito a sintetizzare una molecola fluorescente che consente di vedere se le nanocipolle entrano nelle cellule».

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