La storia di Cabanetti-Carvisi
Una terra divisa su tre Comuni

È un fazzoletto di terra, ma è il luogo dei paradossi. Una distesa di campi con un agglomerato di case diviso su tre Comuni - Terno d’Isola, Mapello e Bonate Sopra - che sembra fuori dal mondo, «regno» di tutti e di nessuno, dove fino a poco tempo fa una via aveva persino due denominazioni, una per un senso, una per l’altro.

Roba da far impazzire i portalettere, ma non solo loro. Stiamo parlando della località Cabanetti-Carvisi, una borgata «smembrata» in tre municipalità. Un nodo difficile da sciogliere visto che è così da decenni.

I paradossi sono anche altri. La linea bianca continua su via Carvisi, la strada principale, non segna solo il divieto di sorpasso o la mezzeria della strada. È anche il limite, il confine fra i territori di due dei tre comuni, dove per i numeri civici degli edifici, da una parte si segue la classica numerazione progressiva, dall’altra metrica.

La segnaletica stradale è un guazzabuglio: a destra un cartello recita la scritta Carvisi (Mapello), a destra un altro segnala: Cabanetti (Bonate Sopra). Qui c’è anche un centro civico (ex scuola): ufficialmente sul territorio di Mapello, ma la struttura è di proprietà di Bonate Sopra e la gestione affidata (anche) a Terno d’Isola. A poca distanza c’è l’unico esercizio pubblico, un bar-tabacchi, in comune di Mapello, ma gli avventori parcheggiano a Terno. Anche la chiesa è di Bonate Sopra, ma vi officiano sacerdoti della parrocchia di Terno.

«Sono situazioni al limite dell’assurdo - dice Corrado Centurelli, sindaco di Terno -, per questo motivo lanciamo la proposta per unificare la località al nostro comune».

© RIPRODUZIONE RISERVATA