Laboratori irregolari di cinesi in 12 paesi

La Cina è vicina, anzi dietro casa. Basta svoltare l’angolo e, con discrezione, dare uno sguardo a qualche capannone anonimo dove dei clandestini trafficano fino a notte fonda con macchine per cucire silenziose. L’ultimo blitz della Guardia di finanza a Fontanella ha confermato una tendenza ormai consolidata: le ditte italiane non portano più lavoro all’Est, preferiscono servirsi degli orientali immigrati. Una manodopera disposta a lavorare in nero per due euro all’ora, con turni spossanti e in condizioni igieniche precarie.

Negli ultimi tre mesi, grazie ai controlli della Guardia di finanza, sono stati scoperti laboratori con clandestini e irregolarità varie in 12 paesi: giovedì scorso a Cortenuova, due giorni prima a Locatello e Capizzone. Altri casi a Corna Imagna, Sant’Omobono Terme, Romano, Chiuduno, Credaro, Fiorano e Vertova.

A Fontanella nei due capannoni in via Alighieri i finanzieri hanno trovato 16 persone prive di regolare assunzione. I lavoratori confezionavano jeans e pantaloni in cotone al pianterreno, mentre sopra c’era un locale per mangiare e dormire.

(11/02/2005)

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