«Condannato ingiustamente»: per protesta scala la torre pubblicitaria del casello di Bergamo

«Sono stato condannato ingiustamente». È questa la motivazione che ha spinto un 41enne - originario di Genova ma residente a Sovere - ad arrampicarsi sulla torre pubblicitaria che si trova all’ingresso del casello autostradale di Bergamo e a rimanerci appollaiato per quasi 9 ore. L’uomo, questa mattina intorno alle 6, ha raggiunto indisturbato la vetta della torre, cheospita orologio e termometro, e ha srotolato uno striscione nel quale era tra l’altro scritto: «Giustizia e dignità solo con un giusto processo». Probabilmente qualcuno lo ha notato, ma nessuno ha dato l’allarme: solo intorno alle 11,30 è stato lo stesso 41enne a chiamare il 113. Sul posto sono intervenuti polizia e vigili del fuoco, affiancati poi anche dai carabinieri.Prima i pompieri, poi i poliziotti, e successivamente il funzionario di turno della Questura e il comandante dei vigili del fuoco. Tutti, con l’autoscala, hanno raggiunto la sommità della torre per cercare di convincere l’uomo a scendere. Alla fine ci è riuscito, dopo qualche ora e una lunga discussione, il magistrato di turno,la dottoressa Ilaria Perinu. Il 41enne è tornato a terra incolume quando mancavano pochi minuti alle 15. Secondo il suo racconto, nel 1998 era stato condannato per una tentata estorsione: scontati 5 anni, una volta uscito aveva chiesto più volte una revisione del processo, ma non sarebbe stato ascoltato. L’incursione sulla torre del casello di Bergamo non sarebbe il suo primo tentativo di chiedere platealmente attenzione.(30/09/2007)

© RIPRODUZIONE RISERVATA