Le famiglie più vicine ai malati
Inaugurata la Casa del Sole

Una giornata importante per l’ospedale di Bergamo, ma non solo. In occasione del 23° anniversario di costituzione dell'Associazione Paolo Belli, è stata inaugurata nella mattinata di domenica 15 febbraio la nuova «Casa del Sole» alla Trucca.

Presente il vescovo di Bergamo mons. Francesco Beschi, che ha benedetto la struttura. La struttura è stata poi visitata per tutta la giornata, aperta al pubblico.

L’edificio, che sorge in via Trucca (ingresso da via Martin Luther King) proprio a due passi dal nuovo ospedale Papa Giovanni, si sviluppa su quattro livelli (piano interrato, piano terra, primo e secondo piano) ed è a forma di ferro di cavallo con al centro un’area comune all’aperto per fare in modo che ogni inquilino possa sentirsi coinvolto e vicino agli altri pazienti.

Il centro ospita ammalati o familiari di ammalati in cura presso la divisione di Ematologia dell’ospedale. I pazienti cronici con malattie ematologiche devono essere sottoposti a due fasi di trattamento: la prima prevede la degenza in ospedale per curare la malattia, la seconda implica un periodo di cura in regime di day-hospital. Ed è proprio in questa seconda fase che il centro di ospitalità diventa un servizio rivolto a coloro che, dovendo recarsi frequentemente in ospedale, sono impossibilitati a rientrare a casa.

Gli appartamenti (bilocali) messi a disposizione degli utenti sono 20, più uno che sarà destinato stabilmente ad una famiglia con una storia particolare, che è stata curata in passato dall’associazione. Al piano terra troveranno posto tre appartamenti mentre al primo e al secondo piano 12 bilocali. Ogni appartamento è autonomo, con camera da letto dotata anche di tutto il necessario per accogliere un bambino (fasciatoio e lettino a sbarre), cucina, bagno e per quelli collocati al primo e secondo piano anche un terrazzo.

Questi sono probabilmente i migliori e danno ulteriore prestigio alla Nuova Casa del Sole, perché da questa prospettiva si scorge il profilo di Città Alta. Uno dei valori aggiunti principali della nuova sede però sono le aree comuni multifunzionali: chi ha pensato al progetto ha fortemente voluto che i pazienti della casa si possano ritrovare in sale molto ampie, studiate appositamente per favorire la socializzazione, la condivisione e la possibilità di stare in compagnia, aiutandosi così a vicenda, soprattutto dal punto di vista morale, individuato dai medici come uno degli aspetti più importanti per guarire dalla malattia.

La sala principale che svolgerà questa funzione si trova al piano terra e può, all’occorrenza, trasformarsi in tre stanze, grazie a porte scorrevoli che, se chiuse, creano locali indipendenti. In fondo a questa sala c’è anche una cucina comune, fornita di tutto il necessario per ritrovarsi anche durante un pranzo o una cena. Sempre al piano terra troverà posto anche la sede dell’associazione con reception e uffici. Al piano interrato invece sala conferenze da 100 posti, sala riunioni, sala ristoro, sala regia, lavanderia, magazzino, posti auto, tre locali di servizio e la chiesa. Costo complessivo dell’operazione: 6 milioni di euro, raccolti in gran parte con le donazioni ricevute durante le giornate di raccolta fondi.

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