Le novità della nuova legge

Il superamento della legge Boss-Fini è una riforma «necessaria» perché i meccanismi adottati dalla legge del governo Berlusconi «hanno favorito uno sproporzionato ingresso di immigrazione clandestina nei confronti dell’immigrazione legale». Il ministro dell’Interno Giuliano Amato, ha presentato così il ddl sull’immigrazione approvato ieri dal Consiglio dei ministri che impegna il governo ad adottare entro 12 mesi un decreto legislativo attuativo.

SUPERATO SCOGLIO COPERTURA - La riforma della Bossi-Fini non genera alcun problema di copertura nel 2007 – ha sottolineato Amato – visto che «le spese si collocano nel 2008». La palla passa al ministro dell’Economia Padoa Schioppa.
Ma ecco i punti salienti della riforma.
FLUSSI D’INGRESSO - Con il ddl Amato-Ferrero il governo intende «promuovere l’immigrazione regolare, favorendo l’incontro tra domanda e offerta di lavoro di cittadini stranieri». Cambia il meccanismo di determinazione dei flussi d’ingresso: la programmazione delle quote massime di extracomunitari da ammettere sul territorio nazionale diventa triennale. In sostanza, ogni anno sarà possibile aumentare il numero di ingressi, adeguandolo «a ulteriori e nuove esigenze del mercato del lavoro».
COLF E BANDANTI - Il via libera riguarda in particolare colf e badanti: la quota stabilita potrà essere superata «in una misura prefissata», in presenza di un numero di richieste di nulla osta superiore. Previsti inoltre ingressi «fuori quota» per alcune categorie di lavoratori, come professori universitari, ricercatori e «personalità di chiara fama».
LISTE DI COLLOCAMENTO - Nascono le «liste di collocamento» all’estero, a cui potranno iscriversi «i lavoratori stranieri che intendano fare ingresso in Italia per lavoro subordinato, anche stagionale». Le liste, «organizzate in base alle singole nazionalità», saranno tenute dalle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane o «presso le autorità dei Paesi di origine».
SPONSOR E «AUTO-SPONSOR» - Torna lo sponsor-garante (già previsto dalla Turco-Napolitano). A fare da garante per l’ingresso in Italia di un immigrato extracomunitario potrà essere sia un privato cittadino sia uno sponsor istituzionale: enti locali, sindacati, associazioni imprenditoriali. Una delle novità più importanti introdotte dal ddl è la possibilità, per il cittadino straniero in possesso di «risorse finanziarie adeguate al periodo di permanenza sul territorio nazionale», di «autosponsorizzarsi». Il provvedimento abolisce inoltre il contratto di soggiorno e prevede procedure semplificate per il rilascio del visto d’ingresso, del permesso di soggiorno e del suo rinnovo.
PERMESSI DI SOGGIORNO - La validità iniziale si allunga a un anno per chi ha un contratto di lavoro a tempo determinato di durata inferiore a sei mesi, due anni per un contratto superiore a sei mesi, tre anni per un rapporto di lavoro a tempo indeterminato o autonomo. La durata dei permessi raddoppia in sede di rinnovo. Il permesso di soggiorno resterà valido, in caso di cessazione del rapporto di lavoro, per un ulteriore anno in modo da consentire all’immigrato di cercare una nuova occupazione senza scivolare nella clandestinità. Il prefetto potrà rilasciare permessi di soggiorno per motivi umanitari, anche a favore dello straniero che dimostri spirito di appartenenza alla comunità civile.
VOTO ALLE COMUNALI - Gli stranieri con carta di soggiorno, che in base alla nuova normativa si può ottenere dopo cinque anni di residenza regolare in Italia, potranno «votare o essere candidati alle elezioni comunali».
AL VIA RIFORMA CPT - Il ddl non parla di chiusura, ma di «radicale riforma» dei Centri di permanenza temporanea e assistita «alleggerendo la platea dei soggetti potenzialmente destinati» in queste strutture. Il testo fa riferimento al «progressivo svuotamento dei Centri come proposto dalla Commissione De Mistura» (ma una direttiva firmata proprio ieri dal ministro Amato prevede anche la chiusura dei Cpt di Brindisi, Crotone e Ragusa). La riforma introduce nuove procedure per identificare gli stranieri durante la detenzione e avviarli all’espulsione senza passare per i Cpt, anche attraverso l’accesso a programmi di rimpatrio assistito.
Gli stranieri irregolari saranno destinati in strutture di accoglienza vera e propria «non a carattere detentivo», dove saranno identificati e informati sulle misure che li riguardano (dal diritto di asilo alla legislazione in materia di tratta e sfruttamento del lavoro). Nei Cpt saranno ospitati solo i clandestini che attendono di essere espulsi e che si sono sottratti all’identificazione. I Centri saranno «aperti» alle visite di politici e giornalisti.(25/04/2007)

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