La Lombardia vieta nuove «slot»
No vicino a scuole, chiese e ospedali

Da oggi in Lombardia non sarà più possibile collocare nuove slot vicino a luoghi sensibili. La distanza sarà calcolata autonomamente dai Comuni, che dovranno considerare un raggio di 500 metri dal luogo sensibile.

Da oggi in Lombardia non sarà più possibile collocare nuove slot vicino a: scuole di ogni ordine e grado; luoghi di culto; impianti sportivi; strutture residenziali e semi residenziali operanti in ambito socio-assistenziale; strutture ricettive per categorie protette; luoghi di aggregazione giovanile e oratori.

NUOVA COLLOCAZIONE - Per «nuova collocazione di apparecchi per il gioco d’azzardo» si intende la prima installazione oppure l’installazione di apparecchi ulteriori rispetto a quelli già funzionanti presso chi possiede regolare licenza. E, alla scadenza del periodo di utilizzo della macchinetta già presente in un pubblico esercizio, la concessione non verrà rinnovata se il locale rientra nel raggio di tutela dei luoghi sensibili.

La distanza sarà calcolata autonomamente dai Comuni, che dovranno considerare un raggio di 500 metri dal luogo sensibile, prendendo come punto di partenza l’ipotesi più restrittiva tra il baricentro o l’ingresso della struttura considerata sensibile. Questa soluzione è stata preventivamente concordata con Associazione nazionale dei Comuni d’Italia.

ALLO STUDIO ALTRE MISURE PREVENTIVE - Nelle prossime settimane verranno rese operative con nuovi provvedimenti di Giunta altre misure previste all’interno della legge, come quelle relative agli incentivi fiscali per gli esercenti che rinunceranno a installare macchinette e il pacchetto di interventi di carattere assistenziale per chi soffre di ludopatia e legati alla prevenzione del fenomeno. Sono infatti attualmente in corso incontri con Agenzia Entrate e Ministero del Tesoro, per arrivare quanto prima a condividere la modulistica, per garantire già da quest’anno l’applicazione degli sgravi.

CONTESTO LEGISLATIVO - La norma fa parte della legge regionale n.21 del 2013. La Giunta lombarda, per la sua applicazione, ha stanziato 1,2 milioni di euro. Introduce misure finalizzate alla prevenzione e al contrasto della dipendenza dal gioco d’azzardo e al trattamento e al sostegno delle persone che ne sono affette e dei loro familiari.

FENOMENO PREOCCUPANTE - L’importo medio giocato pro capite in Lombardia è di 1.700 euro, la media più alta è in provincia di Pavia dove si arriva a 2.125 euro.

ATTENZIONE VERSO GIOVANI GIOCATORI - Le patologie compulsive legate al gioco d’azzardo toccano in particolare le fasce sociali più deboli, le persone a basso reddito, anziani e casalinghe. Sta crescendo il livello di attenzione per le nuove generazioni.

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