Maschere, carri e giganti di carta
I 10 carnevali da non perdere

Da Venezia a Putignano, passando per la Sardegna e Viareggio. Ecco i carnevali italiani da vedere almeno una volta nella vita.

1 - Venezia. Il più famoso, un classico intramontabile, ha origini antichissime: la prima testimonianza risale al 1094. Ogni anno la magia del carnevale di Venezia si mescola al fascino della città per uno spettacolo che attira turisti da tutto il mondo. In piazza San Marco e nelle calli si possono incontrare e fotografare maschere bellissime, oltre che partecipare ai numerosi eventi in programma.

2 - Ivrea. È famoso per la Battaglia delle arance, che risale all’epoca del dominio napoleonico in Piemonte. La leggenda vuole che un barone che affamava la città intorno all’anno 1200 venne scacciato grazie alla ribellione della figlia di un mugnaio (Violetta) che, promessa sposa (a Toniotto), non volle sottostare allo jus primae noctis imposto dal tiranno a tutte le spose. Salita al castello decapitò il Barone ed accese la rivolta popolare. La Battaglia delle arance rievoca questa ribellione.

3 - Viareggio. Il Carnevale di Viareggio da 142 anni è tra le più spettacolari feste italiane, testimonianza delle capacità artistiche ed organizzative degli italiani nel mondo. Attrazione principale sono i giganteschi carri animati. Ogni anno il giorno di Martedì Grasso torna in diretta televisiva nazionale su RaiTre. Il carnevale di Viareggio riempie un mese intero di feste diurne e notturne, con sfilate, feste rionali, veglioni in maschera e rassegne di ogni genere.

4 - Acireale. Gruppi in maschera, carri allegorici ed infiorati costituiscono il fulcro del carnevale di Acireale, definito «il più bel carnevale di Sicilia». Mostre e concerti sono collocati all’interno del medesimo circuito, interamente immersi nello splendore del barocco siciliano. Una componente di spicco del carnevale è la partecipazione attiva della folla che lo anima; non a caso, le prime documentazioni risalenti al 1500 lo descrivono come una festa nata dalla libera manifestazione popolare.

5 - Cento. È un carnevale storico, la cui antichissima tradizione ha infatti lasciato traccia in un affresco del 1615 del pittore centese Gian Francesco Barbieri chiamato «Il Guercino», dove viene rappresentato «il Berlingaccio», una maschera locale, in una festa nel palazzo comunale offerta al popolo nel giovedì grasso dal Magistrato cittadino, con profusione di dolciumi e rinfreschi. Mastodontici e colorati carri allegorici di cartapesta sfilano ogni domenica lungo il circuito carnevalesco.

6 - Fano. Dopo Venezia, Fano può vantare il più antico carnevale d’Italia: risale infatti al 1347. Si festeggia con carri allegorici, maschere e costumi. Da non perdere la festa finale con il tradizionale rogo del Pupo.

7 - Putignano. Il carnevale di Putignano, il più lungo d’Europa, è una festa ricca di tradizioni, riti ed eventi. E la sua genesi, come si racconta, ha una storia secolare che inizia nel 1394. La maschera ufficiale del carnevale di Putignano, Farinella, nasce negli anni Cinquanta a opera del grafico Mimmo Castellano e porta il nome di un antico cibo contadino tipico della gastronomia locale, ovvero una farina ricavata da alimenti poveri come i ceci e l’orzo.

8 - Mamoiada. Nel paese del centro della Barbagia, situato a poca distanza dal massiccio del Gennargentu e dal Supramonte di Orgosolo, il fascino e l’atmosfera del Carnevale attirano ogni anno migliaia di turisti. Le maschere tradizionali di questo carnevale sono i Mamuthones e gli Issohadores. La sfilata è una vera e propria cerimonia solenne, ordinata come una processione. Le origini sono oscure: secondo alcuni il rito risalirebbe all’età nuragica, nato come gesto di venerazione degli animali, per proteggersi dagli spiriti del male o per propiziare il raccolto.

9 - Ronciglione. Il carnevale di Ronciglione, in Provincia di Viterbo, nasce dalla derivazione del carnevale romano rinascimentale e barocco. Esistono documenti ufficiali che ne attestano l’esistenza da oltre 130 anni.La manifestazione presenta diversi spettacoli legati alla storia del paese.

10 - Valle del Gran San Bernardo. La tradizione lega la nascita del carnevale della Coumba Freida al passaggio di Napoleone attraverso il Colle del Gran San Bernardo, nel maggio del 1800, durante la campagna d’Italia. I costumi sarebbero dunque la trasposizione allegorica delle uniformi dei soldati francesi. Durante il corteo, le maschere visitano le famiglie; entrano nelle case, ballano nelle strade e nelle piazze, mangiano e bevono ciò che viene loro offerto.

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