«Mi hanno aggredito, c’è un morto»
Giallo sul movente, arrestato il 31enne

«Venite, mi hanno aggredito, c’è un morto. Villa d’Adda, via Casargo 17». È stato lo stesso Daniel Savini a chiamare il 112.

In stato di choc, alle 8,40. Daniel Savini, 31 anni di origini guatemalteche, pochi minuti dopo ha aperto ai carabinieri sporco di sangue. In taverna, vicino al divano, i militari si sono trovati davanti una scena raccapricciante: un uomo steso a pancia in giù, in un lago di sangue, con accanto una parrucca bruna da donna e ai piedi un paio di scarpe col tacco.

«Mi ha aggredito e mi sono difeso, sono un esperto di karate» ha farfugliato Daniel, ma quando i carabinieri della stazione di Calusco d’Adda gli hanno chiesto chi fosse quell’uomo e chi l’avesse fatto entrare in casa, il trentunenne ha detto di non ricordare nulla. «Ieri sera ero qui con un’amica, abbiamo fumato un po’, poi l’ho riaccompagnata a casa. Mi sono svegliato stamattina sul divano, mi sono trovato davanti quell’uomo che mi aggrediva e mi sono difeso. Non so chi sia, non l’ho mai visto».

Non si conosce ancora il nome dell’uomo, un transessuale, che non aveva documenti. . Dall’apparente età di 45 anni, aveva carnagione olivastra ma il viso era sfigurato. Giallo anche sul movente.

Nella caserma di Calusco d’Adda sabato sera è stato interrogato dal pm. Si è avvalso della facoltà di non rispondere ed è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario.

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