Natale, chi batte il panettone?
L’80% lo sceglie. E voi? - Sondaggio

Tra le novità, quello alle olive, alla cassata siciliana, al limone di Sorrento, e pure un goloso esperimento con la Sacher.

Quest’anno dolci artigianali natalizi italiani per un valore di oltre 280 milioni di euro saranno esportati nel mondo, soprattutto verso Francia, Germania e Regno Unito, grazie al lavoro di 90mila aziende e 158mila addetti. Gli italiani spenderanno circa 400 milioni per i dolci natalizi, con una crescita stimata dello 0,7% sull’anno precedente (che si chiuse con un +0,4%), per complessive 562mila tonnellate. Ma il vero protagonista sarà il più tradizione dei dolci che si mettono sotto l’albero: il panettone, presente sull’80% delle tavole italiane e in oltre 5 milioni di cesti gastronomici.

A fare il punto è, come ogni anno, l’Osservatorio Sigep, il salone internazionale del dolciario artigianale, a Rimini Fiera dal 23 al 27 gennaio. Sigep non fa solo i conti, ma fotografa anche le «tendenze» del settore intervistando alcuni dei più grandi maestri pasticcieri artigiani, che ovviamente si permettono anche lievi «eresie rispetto alla tradizione. Così per esempio per Federico Anzellotti da Chieti, presidente Conpait (Confederazione Pasticceri Italiani), nel 2015 la pasticceria unisce il panettone con i gusti della tradizione italiana: abbiamo così il panettone alla cassata siciliana, quello al limone di Sorrento, ma anche quello alle olive ed olio d’oliva, o alla grappa. Ma è dalla culla della tradizione del panettone, Milano, che arriva una delle novità più inconsuete: il Campione mondiale cioccolatiere Davide Comaschi, a Natale, punta infatti sul «Panettùn Sacher», fondendo due specialità dolciarie internazionali.

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