Omicidio in Brasile, Bertola al pm
«Non c’entro con l’altro scomparso»

Continua il processo per il caso di Roberto Puppo, l’operaio di Osio Sotto assassinato nel 2010. Fabio Bertola, ritenuto il mandante del delitto, ha risposto alle domande del pm anche su Michele Maggiore, un altro bergamasco sparito in Brasile in circostanze poco chiare.

Il 13 febbraio, davanti alla Corte d’Assise di Bergamo, si è concluso l’interrogatorio del pm Carmen Pugliese all’architetto Fabio Bertola di Verdellino, a processo con l’accusa di aver organizzato il delitto di Puppo per incassare le polizze vita che l’operaio di Osio Sotto aveva firmato prima di partire per il Brasile.

L’ultima domanda che il pm ha rivolto all’imputato ha riguardato Michele Maggiore, l’imbianchino di Verdellino partito per il Brasile nel 2008 in cerca di lavoro e mai più tornato: il magistrato ha chiesto a Bertola se conosceva Maggiore, se aveva dei crediti nei suoi confronti e se anche a lui aveva fatto firmare delle polizze vita.

«Lo conoscevo – ha spiegato l’architetto – avevamo rapporti di lavoro, gli avevo anticipato dei soldi». Bertola ha spiegato che Maggiore gli doveva 150 mila euro e che, stipulato il preliminare per l’acquisto di un appartamento, gli aveva fatto firmare due polizze vita (una da 70 mila euro e una da 80 mila) come garanzia. Dopo la partenza per il Brasile Maggiore è scomparso. «Non so che fine abbia fatto», ha spiegato l’architetto. Nella stessa udienza è stata sentita anche la madre di Bertola.

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