Omicidio Puppo, poche novità
dalle perizie su telefoni e hard disk

Nel processo per la morte di Roberto Puppo, l’operaio di Osio Sotto ucciso in Brasile a novembre 2010. arrivano poche certezze dai consulenti tecnici.

Ma soprattutto è quasi assordante il silenzio delle autorità brasiliane: è quanto è emerso in Tribunale davanti alla Corte.

Per l’omicidio è imputato come mandante Fabio Bertola. A deporre sono stati chiamati i consulenti tecnici e specialisti informatici chiamati a far luce da un lato sui due cellulari intestati all’imputato, messi sotto sequestro, e dall’altro su un hard disk e una scheda di memoria micro SD, sempre di sua proprietà.

Di fatto, sotto questo profilo, le certezze arrivate a dibattimento sono state ben poche: c’è stato traffico dati da almeno uno dei due cellulari, ma non è dato sapere di che tipo, ha spiegato il consulente.

E per i file cancellati o danneggiati sui due supporti informatici sequestrati all’imputato: «Abbiamo trovato dei file e li abbiamo recuperati, consegnandoli alla Procura». Tra questi potrebbe esserci il diario di Roberto Puppo.

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