Parco Orobie, conoscere l’habitat
Nuovi pannelli nei rifugi del Cai

«Tesori del Parco delle Orobie bergamasche»: sono i nuovi pannelli esplicativi nati dalla collaborazione tra il parco delle Orobie Bergamasche, il Museo di Scienze Naturali di Bergamo Caffi e Cai Bergamo. Saranno esposti nei rifugi del Cai.

«Tesori del Parco delle Orobie bergamasche»: sono i nuovi pannelli esplicativi nati dalla collaborazione tra il parco delle Orobie Bergamasche, il Museo di Scienze Naturali di Bergamo Caffi e Cai Bergamo.

I pannelli guideranno escursionisti e viaggiatori alla scoperta delle emergenze zoologiche che il territorio orobico custodisce gelosamente: un’area molto vasta, a ridosso delle Prealpi centrali, estremamente ricca di flora e fauna. Specie rare o endemiche (a distribuzione ristretta) sono presenti nei circa 70.000 ettari del Parco che costituisce oggi un vero e proprio “hot spot” della biodiversità a livello europeo.

Per l’elevato valore naturalistico, molti habitat presenti nel parco sono tutelati dall’Unione Europea. L’area è nota inoltre per la sua peculiare funzione di “Pleistocene refugium”, per molte specie nel corso delle profonde variazioni climatiche avvenute proprio nel periodo pleistocene (2.500.000 - 11.000 anni fa).

“Nel Parco sono presenti oltre un centinaio di specie animali: da coleotteri a lepidotteri, da aracnidi a molluschi, che possono essere ammirati, fotografati e studiati solo sulle nostre montagne. Per questo abbiamo ritenuto fosse fondamentale integrare il percorso con questi pannelli” – spiega Yvan Caccia, presidente del Parco delle Orobie Bergamasche.

Decisivo è stato il sostegno del Museo di Scienze Naturali Enrico Caffi di Bergamo che da anni conduce ricerche e raccoglie dati sulla presenza delle specie endemiche nel territorio del Parco delle Orobie Bergamasche. “Il nostro territorio è un vero scrigno di specie esclusive, noto a livello europeo e spesso meta di specifiche campagne di ricerca da parte di studiosi italiani ed esteri. I pannelli realizzati specificamente per i singoli rifugi “mettono a fuoco” alcuni aspetti che l’escursionista può osservare nelle sue vicinanze”.

E’ fondamentale mettere in campo tutte le forze di cui disponiamo per far conoscere le peculiarità e le bellezze del nostro territorio che, ancora una volta, si rivela unico nel suo genere” – sottolinea Marco Valle direttore del Museo Caffi.

I pannelli, presentati in anteprima alla stampa, saranno esposti nei seguenti rifugi Cai: Rifugio Albani, Rifugio Brunone, Rifugio Alpe Corte, Rifugio Calvi, Rifugio Coca, Rifugio Gherardi, Rifugio Laghi Gemelli, Rifugio Lago Nero, Rifugio Longo, Rifugio Tagliaferri.

Il presidente del Cai Bergamo Pier Mario Marcolin conclude: “Questo ampliamento della conoscenza rientra nella nostra missione di diffondere la conoscenza e la cultura della montagna di cui questi elementi sono espressione specifica particolare”.

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