Tre centesimi di secondo sono bastati per evitare che una patente di guida venisse alleggerita di sei punti. A stabilirlo è stato il giudice di pace di Bergamo Guido Mutti che ha annullato una contravvenzione da 149 euro e 50 centesimi e restituito i crediti sottratti a un artigiano di 36 anni cremonese. La sua Opel station wagon era stata fotografata da una telecamera fissa della polizia locale di Nembro mentre attraversava con il rosso un semaforo in via Europa. Le istantanee erano due, come previsto dalla legge. Ma l’intervallo tra le due foto di soli tre centesimi di secondo è stato considerato irregolare dal giudice che ha accolto la tesi difensiva, secondo la quale un doppio scatto fotografico regolare richiede ben più di tre centesimi. Perciò l’autovelox è stato considerato non tarato adeguatamente. Il fatto risale alle 18,24 del 9 febbraio scorso. Il verbale era stato notificato il 28 giugno all’automobilista di Madignano, il quale si era rivolto all’avvocato Mara Coti Zelati. Il legale nel ricorso aveva affermato che l’autovelox non era «idoneo a comprovare la certezza dell’infrazione, in assenza di una conforme procedura di taratura». Fra l’altro il legale aveva portato a sostegno della sua tesi alcuni casi analoghi di Lodi e Lecce. All’udienza c’era stato un confronto aperto alla presenza del vigile urbano addetto a quel semaforo, poi il responso del giudice Mutti: «ricorso accolto». Le motivazioni verranno depositate tra due settimane.
(25/10/2005)
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