Piazza Vecchia verde fa il pieno
Già in diecimila a passeggio

Fanno furore le perfette geometrie pensate dal paesaggista e (ultra)creativo Peter Fink in piazza Vecchia, dove gli anemoni rosa svettano sulla Persicaria. Già in diecimila a passeggio.

Fanno furore le perfette geometrie pensate dal paesaggista e (ultra)creativo Peter Fink in piazza Vecchia, dove gli anemoni rosa svettano sulla Persicaria e i boccioli della Fuchsia fanno comunella con le foglie profumate della Lippia che se si strofinano sembra di avere tra le mani una cesta di limoni.

In Piazza Vecchia si passeggia - e già in diecimila lo hanno fatto - tra fiori di camomilla e di echinacea, in un giardino terapeutico, dove ci si può rilassare, ascoltando le note di musica classica che arrivano direttamente…dai vasi di fiori. Il giardino di Fink è anche un’occasione per incontrarsi e passare del tempo tra amici, anche per cena. Dallo staff raccontano di chi venerdì sera ha scelto il prato di Piazza Vecchia per fare il proprio picnic, di chi fa l’aperitivo all’ombra dei frassini e dei bambini, che l’erba rosa non lo avevano mai vista prima.

Ma «I maestri del paesaggio» non è solo Piazza Vecchia fiorita. In programma fino al 21 settembre, numerosi seminari, convegni, workshop e laboratori, «che hanno fatto già registrare il tutto esaurito» spiegano gli organizzatori.Domenica

sera è l’ultima occasione per assistere allo spettacolo di video animazione sotto il portico del Palazzo della Ragione, protagoniste le tarsie di Lorenzo Lotto (dalle 20 alle 22.30).

E chi non vorrà spostarsi da casa, c’è il tour virtuale realizzato da Piero Annoni, fotografo certificato Google. Disponibile su qualsiasi dispositivo mobile, il sistema permette di passeggiare virtualmente nel giardino di Piazza Verde. A disposizione anche una App «Piazza Verde 2014», una guida completa delle essenze presenti in piazza con tanto di spiegazioni botaniche. Per condividere l’esperienza green ci sono le pagine Facebook e Twitter, con le ultime notizie sugli eventi in corso.

Leggi su L’Eco di Bergamo del 14 settembre due pagine di approfondimento

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