Postazioni scomode, organico carente
«Dipendenti Poste, salute a rischio»

Postazioni di lavoro non a norma e organico carente. Secondo il sindacato di categoria della Cgil, a Presezzo è «a rischio la salute dei dipendenti di Poste Italiane». Così è intervenuta anche la Asl. Per il sindacato non è un caso isolato: così a gennaio sono previsti altri controlli in provincia.

Postazioni di lavoro non a norma e organico carente. Secondo il sindacato di categoria della Cgil, a Presezzo è «a rischio la salute dei dipendenti di Poste Italiane». Così è intervenuta anche la Asl. Per il sindacato non è un caso isolato: così a gennaio sono previsti altri controlli in provincia

Il testo del comunicato

Il primo intervento di controllo da parte dell’Asl è avvenuto nell’ufficio postale di Presezzo il 9 dicembre scorso: a chiederlo erano stati a fine novembre i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) della SLC-CGIL. Sotto la lente degli ispettori, le postazioni di lavoro che, secondo il sindacato (normativa alla mano) non sarebbero idonee, ma ad essere verificate dall’ASL sono state anche le condizioni di stress da lavoro dovute alle carenze croniche negli organici di Poste Italiane. Questa prima iniziativa si colloca in una più ampia azione che la SLC-CGIL ha avviato sul territorio provinciale e che vedrà già a gennaio nuovi controlli dell’ASL in altri uffici postali.

Dopo il sopralluogo a Presezzo, l’ASL di Bonate Sotto (competente per quel territorio) ha convocato venerdì 20 dicembre i rappresentanti dei lavoratori alla Sicurezza insieme ai responsabili provinciali di Poste Italiane.

“Ai medici e ai tecnici dell’Ufficio PSAL dell’ASL di Bonate Sotto avevamo chiesto di intervenire e verificare le condizioni delle postazioni di lavoro non regolari secondo le normative e i casi di stress lavorativo che avevamo registrato in quell’ufficio postale” ha spiegato Paolo Turani della segreteria provinciale della SLC-CGIL. “Da molto tempo ormai un organico sempre più ridotto ai minimi termini – per la verità in tutta la provincia - ha reso le condizioni di lavoro sempre più pesanti, con innumerevoli e continue pressioni che Poste Italiane esercita su operatori ormai stremati, che vedono sempre più minacciata la propria salute psico-fisica. Qui non parliamo solo di Presezzo, ma anche di molti altri uffici postali”.

L’ASL è dunque intervenuta con un sopralluogo e ha successivamente convocato gli RLS insieme ai rappresentanti aziendali venerdì scorso, 20 dicembre. “Da quell’incontro” continua Turani, “è emerso che l’ASL procederà con una prescrizione nei confronti di Poste Italiane che avrà l’obbligo di mettere a norma le postazioni di lavoro come prevedono le normative in materia. L’azienda è penalmente perseguibile in caso d’inadempienza. Inoltre, l’ASL approfondirà la questione dello stress lavorativo vista e considerata la condizione insufficiente del personale applicato nell’ufficio di Presezzo”.

Durante il confronto di venerdì 20 i medici dell’ASL hanno chiesto all’azienda il dettaglio dell’organico previsto e hanno voluto conoscere le motivazioni per le quali nell’ufficio di Presezzo da oltre un anno non è impiegata una figura in maniera stabile, oltre al direttore.

“Le risposte aziendali sono state come al solito generiche ed evasive, tutte rivolte a difficoltà gestionali del personale” conclude Turani. “L’azienda non ha fornito alcun dato preciso che desse un quadro chiaro e reale del personale necessario previsto e di quello effettivamente applicato negli uffici provinciali: la solita litania. Ancora una volta non c’è stata alcuna certezza sull’impegno ad impiagare a Presezzo personale stabile che permetta migliori condizioni per chi già ci lavora ma anche un servizio adeguato per la clientela”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA