Escort di lusso in sette case in città
Due rumeni in fuga e due arrestati

La polizia di Stato, al culmine una complessa attività investigativa, coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Bergamo, Gianluigi Dettori, dalle prime ore di mercoledì 22 luglio ha dato esecuzione a tre misure cautelari in carcere e a una misura cautelare ai domiciliari. Due ricercati si sono però resi irreperibili, così soltanto è finito in carcere, mentre l’altro è ai domiciliari.

La misure sono state disposte dal gip Maria Bianchi che - accogliendo integralmente le ipotesi accusatorie contestate agli indagati - ha riconosciuto l’esistenza di un’associazione a delinquere composta da cittadini rumeni finalizzata allo sfruttamento della prostituzione in appartamento di giovani connazionali.

Dalle attività investigative , scattate nel 2013, è stato accertato che gli indagati si occupavano inizialmente dell’arrivo delle ragazze dalla Romania all’Italia, procurando loro l’alloggio dove avrebbero dovuto svolgere la loro attività di prostituzione, successivamente di pubblicare su vari siti internet gli annunci delle attività delle ragazze e, all’esito delle singole giornate «lavorative» svolte dalle giovani prostitute, di riscuotere parte di loro compensi.

Nel corso della conferenza stampa in questura sono stati resi noti i particolari. Si trattava di un giro di prostituzione molto grande con una quindicina di escort di lusso, rumene dai 20 ai 25 anni, che aveva a disposizione sette alloggi in città per la loro attività che erano comunque disposte a fare a casa di clienti. Facoltosi, visto che si parla di 150 euro per mezz’ora e di mille per una sera. Le prostitute avevano due possibilità: dare ai loro «protettori» metà dei guadagni o 1.600-1.700 euro alla settimana.

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