Regione Lombardia taglia i vitalizi
Provvedimento sufficiente? Dì la tua

Anche la Regione Lombardia taglia i vitalizi. Le linee guida della legge, sono essenzialmente due: innalzamento a 66 anni dell’età per percepire il vitalizio e riduzione per scaglioni, a seconda del reddito, sia per quelli in essere che per quelli che devono ancora essere erogati. Per te è sufficiente?

Anche la Regione Lombardia taglia i vitalizi ai consiglieri. Le linee guida della legge, che dovrebbe essere approvata a settembre, sono essenzialmente due: innalzamento a 66 anni dell’età per percepire il vitalizio e riduzione per scaglioni, a seconda del reddito, sia per quelli in essere che per quelli che devono ancora essere erogati.

Inoltre per evitare che i risparmi vengano incamerati dalle casse statali, le riduzioni verranno destinate a un «fondo di solidarietà».

Vale la pena precisare che l’assemblea regionale ha abolito i vitalizi, nel 2011, a partire dalla legislatura in corso. Quindi gli attuali componenti dell’assemblea non percepiranno la pensione da consiglieri regionali. Quello di cui si sta discutendo è il taglio dei vitalizi degli ex, attualmente una quarantina.

Nei giorni scorsi il presidente dell’aula, Raffaele Cattaneo, aveva dichiarato che l’obiettivo «è arrivare a una soluzione sostenibile, non impugnabile o passibile di ricorsi».

Ma come si è arrivati a una soluzione condivisa? Il cammino è durato mesi e non è stato facile, anzi fino a pochi giorni fa ogni partito continuava a dire la sua.

La Lega Nord, ad esempio, si era portata avanti e aveva depositato un progetto di legge che chiede di ridurre, a chi già percepisce il vitalizio, «l’assegno del 5% se l’importo è inferiore a 3.000 euro lordi e del 10% se l’importo è superiore a questa cifra». Invece per i consiglieri regionali cessati dal mandato e che stanno ancora maturando l’anzianità idonea al percepimento della pensione, l’erogazione «avverrà su base esclusivamente contributiva». Il Carroccio, inoltre, si dice d’accordo con la proposta del presidente Cattaneo di innalzare dagli attuali 60 a 66 anni l’età per accedere al vitalizio.

Il consigliere leghista Roberto Anelli sottolinea che «si sta andando verso l’innalzamento a 66 anni della riscossione dei vitalizi e la revisione degli importi». Per Anelli «sarebbe giusto passare da un sistema retributivo a uno contributivo, perché è assurdo che ci siano persone che si ritrovano un vitalizio sproporzionato rispetto ai contributi versati».

Sul taglio e innalzamento dell’età di riscossione a 66 anni aveva dato semaforo verde anche la Lista Maroni. Lara Magoni, in particolare, si era mostrata concorde con «la proposta di ridurre i vitalizi a scaglioni in base alle fasce di reddito» e poi aveva giudicato positivamente il fatto che «la Lega abbia formalizzato tale proposta attraverso l’elaborazione di un progetto di legge». Le percentuali di riduzione, secondo Magoni, «potrebbero essere più elevate, c’è però da tenere presente che, come già manifestato dall’associazione degli ex consiglieri regionali, potrebbero essere presentati dei ricorsi che genererebbero un ginepraio burocratico e amministrativo che non porterebbe a nessun risparmio».

Ncd, tramite Angelo Capelli, aveva fatto sapere che «l’obiettivo è uscire dal gruppo di lavoro con una posizione unitaria da presentare in Consiglio regionale quanto prima, evitando di farci fagocitare da proposte demagogiche che sfociano nella barbarie». Inoltre Capelli, oltre a sponsorizzare l’innalzamento a 66 anni dell’età per percepire il vitalizio, aveva aperto anche all’ipotesi lanciata dalla Lega che prevede una riduzione percentuale dell’indennità per gli ex consiglieri che già lo percepiscono. «Non siamo contrari, se ne può discutere», tuttavia «non possiamo ragionare con una riduzione uguale per tutti, indistintamente», dice Capelli. Si potrebbe prevedere, ad esempio, che «non vi siano tagli fino ai 1.500 euro lordi».

Il vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio, Alessandro Sorte, si era detto convinto che si dovessero «fare le cose per bene e non esporre a ricorsi la Regione, perché diventerebbero dei boomerang». Insomma «tagliare i vitalizi è un tema che Forza Italia vuole portare avanti». La proposta era «alzare l’età a 66 anni e diminuire gli assegni in una percentuale non attaccabile da ricorsi, trovando un accordo con l’associazione degli ex consiglieri».

Il dibattito resta comunque aperto. Per te il provvedimento annunciato è sufficiente? Dì la tua nello spazio dedicato ai commenti

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