Ricerca biomedica in Lombardia
Fondi per 15 milioni, via al bando

Bando da 15 milioni di euro destinato a finanziare la ricerca biomedica da parte della Fondazione per la Ricerca Biomedica (Frrb).

«Il sostegno alla ricerca in Lombardia è una delle sfide più importanti che la nostra Regione intende affrontare. Abbiamo infatti un obiettivo: arrivare a far sì che la nostra regione non solo sul piano nazionale, ma anche internazionale, e sicuramente a livello europeo, possa davvero essere considerata tra le più importanti d’Europa per l’impegno a favore della ricerca». Lo ha detto Mario Mantovani, vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia, aprendo la conferenza stampa che si è svolta il 24 luglio a Palazzo Lombardia in occasione della presentazione del bando.

Valorizzare la formazione di giovani ricercatori affinché i migliori cervelli possano fare ricerca aiutando i pazienti e rimanendo in Lombardia. Queste le finalità del «Bando per la valorizzazione della ricerca biomedica» pubblicato questa mattina dalla Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica (Frrb) e presentato alla stampa, oltre che dal vice presidente Mario Mantovani, dall’Assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini, dal professor Antonio Lanzavecchia, presidente della Fondazione per la Ricerca Biomedica e dal Presidente della Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti.

«L’innovazione è alla base dello sviluppo di un territorio dal punto di vista economico e rappresenta un fattore fondamentale per la promozione del benessere delle persone. La Lombardia - ha proseguito Mario Mantovani - è una realtà di 10.000.000 di abitanti nella quale operano 6 Facoltà di Medicina e Chirurgia, 18 Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, che si colloca al primo posto in Italia per gli studi clinici. Inoltre sono presenti 100 aziende farmaceutiche e oltre 30 Centri di Ricerca aziendale che ne fanno la prima regione farmaceutica e biotech in Italia».

L’assessore alla Salute ha inoltre sottolineato l’attenzione da rivolgere ai ricercatori che operano negli Irccs, che spesso si ritrovano nell’impossibilità di far valere i loro curricula specialistici. «Vogliamo porre l’accento - ha infatti aggiunto Mantovani - anche sulla necessità di riconoscere contratti con maggiori tutele proprio per chi fa ricerca. A tal fine sono stati presentati in Consiglio alcuni emendamenti che consentano agli IRCCS lombardi di attivare contratti aggiuntivi destinati proprio ai ricercatori».

«La nostra attenzione verso lo sviluppo della ricerca da parte di Regione Lombardia- ha concluso il vice presidente e assessore alla Salute - si concretizza con gli atti amministrativi gia’ attuati. Mi riferisco, ad esempio, ai 103 contratti aggiuntivi per la formazione definiti fin dall’inizio della legislatura per un finanziamento complessivo di 12.000.000 di euro».

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