Rifiuti, Rea sconfitta dal Tar
Persa la partita da 300 milioni

Due a zero per Aprica. La partita è vinta, ma ora si va ai supplementari. Nella guerra dei rifiuti, la società del gruppo A2A incassa la seconda (e definitiva) sentenza favorevole del Tar (sezione di Brescia) che ha smontato il ricorso presentato da Rea

Due a zero per Aprica. La partita è vinta, ma ora si va ai supplementari. Nella guerra dei rifiuti, la società del gruppo A2A attiva nel settore dei servizi ambientali incassa la seconda (e definitiva) sentenza favorevole del Tar (sezione di Brescia) che ha smontato il ricorso presentato da Rea, che però annuncia ricorso al Consiglio di Stato.

Di fatto il Tribunale amministrativo regionale ha riproposto le stesse tesi con cui aveva già respinto l’istanza nell’aprile scorso. La titolare dell’impianto di termovalorizzazione di Dalmine (arrivata seconda) si era opposta al risultato della gara del 6 luglio 2012, con cui Gestioni ecologiche srl (Geco) cercava un partner privato di minoranza, aggiudicata proprio ad Aprica.

Una partita non da poco, anzi, se si considera che Geco (una maxisocietà costituita tramite la cessione di ramo d’azienda da parte di Sabb spa di Treviglio, della seriana Setco e della Linea servizi dell’Isola) è il primo operatore dei rifiuti in Bergamasca per numero di abitanti serviti, e che il valore complessivo delle prestazioni oggetto di gara ammontavano a 300 milioni di euro (ipotesi di ricavo lordo delle attività generate dalla società in forza dell’affidamento dei servizi).

Tant’è che Rea non molla. Il presidente Antonio Romei, infatti, annuncia che ora si ricorrerà al Consiglio di Stato, «perché siamo convinti delle nostre motivazioni. Poi vedremo come andrà. Accetteremo le decisioni dei giudici, ma andremo fino in fondo».

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