Rimborsi disabili: Provincia nei guai
Deve ai Comuni 16,1 milioni di euro

«Un caso unico sul territorio nazionale», lo definisce il presidente della Provincia Matteo Rossi. Almeno per l’entità delle cifre: ammontano a 16,1 milioni di euro i rimborsi che oltre 170 Comuni chiedono a via Tasso per l’assistenza educativa che, dal 2002 in avanti, hanno garantito a studenti disabili delle scuole superiori. Facendosi carico di un compito che il giudice ha stabilito invece essere in capo alle Province.

La vicenda si trascina da tempo: la prima querelle sulle competenze (a Seriate) è del 2006, il Comune di Bergamo vince in tribunale nel 2011, ma ancora nel 2012 il Consiglio provinciale (forte di pareri della Regione e dell’Upl, l’Unione delle Province lombarde) ribadisce unanime che all’ente di Via Tasso spettano le competenze per il trasporto, ma non per l’assistenza educativa agli alunni disabili delle scuole superiori, e chiama in causa il Pirellone perché faccia chiarezza.

Così, nel gran pasticcio delle competenze, cominciano a fioccare ricorsi e richieste di rimborsi da parte dei Comuni. E quando il Consiglio di Stato, nel 2013, ci mette un punto, dicendo che l’assistenza è a carico delle Province, per Via Tasso si apre un capitolo che ancora adesso rischia di mandare all’aria i conti già precarissimi dell’ente. Solo per sentenze arrivate negli ultimi mesi, la Provincia dovrebbe versare 2,6 milioni di euro (anche se si stanno cercando con i Comuni delle transazioni al 70%). In più, con una quindicina di amministrazioni, si sta aprendo una procedura di «negoziazione assistita», per cercare un accordo prima della causa (e qui in ballo ci sono altri 540 mila euro).

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