Rubavano furgoni anche in Bergamasca
Banda smantellata grazie all’antifurto

Rubavano furgoni nel Nord Italia e anche oltre confine, li smontavano e poi li rivendevano nell’Est Europa. Quattro persone sono state fermate e due denunciate per ricettazione.

La banda di ladri, tutti dell’Est Europa, aveva allestito un centro di smantellamento in un capannone di Barlassina, in provincia di Monza, scoperto domenica dai carabinieri di Seregno. All’interno della struttura era stato installato un potente disturbatore di frequenze, capace di neutralizzare gli antifurti gps.

Ma tra i mezzi rubati nelle ultime due settimane tra Bergamo, Desenzano del Garda, Vaprio D’Adda e l’Austria, c’era un furgone dotato di allarme di ultima generazione (non neutralizzabile) che ha portato i militari ad individuare la struttura. All’interno del capannone sono stati sequestrati i pezzi di quattro mezzi rubati, il disturbatore e tutta l’attrezzatura per lo smantellamento.

C’è l’alta tecnologia dietro l’operazione condotta la sera del 29 ottobre a Barlassina (provincia di Monza) dai Carabinieri della stazione di Seveso che hanno individuato il casolare che faceva da rifugio a una banda seriale di ladri di van, arrestando quattro di loro di nazionalità ucraina e recuperando i furgoni rubati, 3 Van Mercedes Benz modello Vito e molti altri, sempre della stesso modello, già smontati, e con diverse altre scaffalature e attrezzi da lavoro. La stima complessiva della refurtiva ritrovata si aggira attorno agli 80 mila euro.

A guidare le forze dell’ordine sulle tracce della banda criminale che da tempo imperversava nella zona è stato un dispositivo LoJack (società specializzata nel rilevamento e recupero di veicoli rubati), che ha trasmesso l’esatta posizione del furgone attraverso la tecnologia in radiofrequenza, installato sul Mercedes Benz Vito bianco rubato solo 5 ore prima.

Gran parte dei van trovati appartenevano a società di noleggio che li avevano noleggiati ad una importante multinazionale tedesca che era stata presa di mira dalla banda. Nel covo della banda, un casolare adibito a garage/officina di smontaggio auto, i carabinieri hanno ritrovato, anche un sofisticato Jammer, dispositivo in grado di bloccare il segnale emesso dai satellitari, che non è però riuscito a frenare il segnale in radiofrequenza.

«L’operazione condotta ieri in Brianza - ha sottolineato Sandro Biagianti, direttore della Sicurezza di LoJack Italia - evidenzia l’importanza di scegliere LoJack come partner tecnologico e di intelligence nella lotta contro la criminalità dei furti d’auto. La tecnologia e la collaborazione con le Forze dell’ordine ha permesso di intervenire in maniera risolutiva e rapida, prima che la banda facesse perdere le tracce. Il ritrovamento di un sofisticato dispositivo in grado di disturbare il segnale satellitare conferma come i ladri d’auto oggi facciano ricorso sempre più spesso a supporti tecnologici per le proprie operazioni».

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