Sanità: a Bergamo arrivano più soldi Mancano i progetti per poterli spendere

Altro che tagli alla sanità. Se sono esatti i calcoli elaborati dell’Asl, i Comuni bergamaschi rischiano di non poter spendere tutti i fondi che sono stati assegnati: a quanto pare, piovono più soldi che progetti.

Dicono all’Asl che gli incrementi stabiliti dalla Regione a sostegno della spesa sanitaria, dal 1998 ad oggi, hanno fatto registrare balzi da capogiro: + 39 per cento per i ricoveri ospedalieri, + 76 per cento per la specialistica ambulatoriale, + 250 per cento per le attività socio-assistenziali.

E tutto questo, a fronte di una diminuzione dei ricoveri, pari al 10 per cento.

Insomma, la sanità bergamasca è ricca di risorse e povera di idee.

Più nel dettaglio, sul fronte socio sanitario integrato (case di riposo, centri diurni per anziani, assistenza domiciliare, centri socio educativi, comunità terapeutiche, centri per l’handicap...) si è passati da 76 milioni di euro a 102 milioni di euro

mentre su quello socio assistenziale i contributi sono più che raddoppiati: da 10 milioni di euro a 25 milioni 700 mila euro. Si è trattato di un incremento graduale e continuo - in media di 5 milioni di euro l’anno - che ha interessato tutti i servizi sociosanitari integrati, con particolare riferimento ai più diffusi, le case di riposo (Rsa) e l’assistenza domiciliare integrata.

Un notevole aumento viene riscontrato anche sulle risorse destinate ai farmaci ospedalieri per la cura di malati di aids e oncologici: + 112 per cento. vale a dire che si è passati da 9 milioni 314 mila e 611 euro a 19 milioni 799 mila e 940 euro.

(16/01/2005)

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