Scienziata bergamasca a Genova
«Non sono più un cervello in fuga»

Da cervello in fuga, la nanotecnologa bergamasca Silvia Giordani è rientrata in Italia per lavorare all’Iit, l’Istituto italiano di tecnologia di Genova, diretto da Roberto Cingolani.Di questi tempi, il rientro di uno scienziato è una notizia.

Da cervello in fuga, la nanotecnologa bergamasca Silvia Giordani è rientrata in Italia per lavorare all’Iit, l’Istituto italiano di tecnologia di Genova, diretto da Roberto Cingolani.

Di questi tempi, il rientro di uno scienziato è una notizia.

«Dopo molti anni tra Usa e Irlanda, nonostante le soddisfazioni - nel 2013 sono stata chiamata alle masterclass della Royal Irish Academy e una mia ricerca è stata la copertina della rivista di nanotecnologia Small. Desideravo rientrare, ma c’era il problema di trovare una collocazione che permettesse di mettere a frutto le competenze acquisite e andare avanti. L’Iit per il mio settore di ricerca è l’ideale: ho trovato colleghi giovani, motivatissimi, un ambiente internazionale di prim’ordine».

Di che cosa si occuperà?

«Presto avrò un laboratorio tutto mio, che sto allestendo in locali appena costruiti. Per ora collaboro con i ricercatori degli altri laboratori, un brain storming continuo. Un giorno parlo con un biologo molecolare, poi con un elettrofisiologo e ascoltando i loro problemi vedo se posso contribuire alla soluzione utilizzando gli interruttori molecolari, che sono uno dei miei campi di lavoro. È molto stimolante e mi vengono continuamente idee».

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