Sciopero scrutini a macchia d’olio
I risultati in ritardo di qualche giorno

A macchia d’olio in città, lo sciopero degli scrutini. Per procedere allo scrutinio, occorre la presenza di tutti i docenti: quindi è sufficiente un’adesione per bloccare la procedura.

All’istituto Mamoli sono saltati gli scrutini di tutte le classi, dalla prima alla quarta (le quinte sono escluse dallo sciopero perché si tiene conto della macchina degli esami di Stato), ma in realtà quasi tutti gli istituti superiori devono fare ricorso alla seconda convocazione.

Già sabato si erano avute le avvisaglie di quello che poi si è generalizzato: anche in uno degli Istituti superiori più prestigiosi della città, il liceo classico Paolo Sarpi, 4 scrutini su 5 erano stati annullati. Ieri al liceo Falcone sono saltati 4 scrutini su 6, e la professoressa Farisé, la dirigente scolastica del liceo, non nasconde la preoccupazione per gli scrutini di oggi, visto che ne sono previsti 17. Al Mascheroni ieri su 8 classi che dovevano essere scrutinate, solo una è lo stata effettivamente, e gli scrutini verranno recuperati tra venerdì e sabato prossimi. Al liceo artistico Manzù sono 7 le classi che, per il momento, hanno dovuto rinunciare allo scrutinio, mentre sono 3 (su 31) quelle del Rigoni Stern. Un solo scioperante all’Istituto Galli e al Natta. I più «virtuosi» finora sono stati il Belotti, il Caniana e il Pesenti.

Per gli studenti non cambierà quasi nulla: gli scrutini devono essere riconvocati entro cinque giorni. Al massimo i risultati di alcune classi usciranno con un ritardo di qualche giorno. Se le classi quinte sono escluse dallo sciopero, per le altre classi tutto dovrà essere comunque concluso entro il 15 giugno, giorno di insediamento delle commissioni della maturità.

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