Si svela la Bergamo romana
Visite mensili a partire dal 2015

I resti archeologici rinvenuti ormai vent’anni fa dietro la biblioteca civica Angelo Mai, in vicolo Aquila Nera, sono rimasti finora poco conosciuti (al massimo si può sbirciare dal vetro).

Ora il tentativo è di mettersi in moto (e, almeno nelle intenzioni, la convergenza tra le realtà coinvolte c’è), per provare un passo dopo l’altro a valorizzare di più questo importante e antichissimo sito scoperto nel 1985, scorcio rilevante sulla Bergamo di età romana.

Da gennaio, per cominciare, il museo Archeologico lancerà un calendario di visite regolari, la terza domenica del mese, in orario pomeridiano. Un nutrito gruppo di persone questa opportunità ha potuto gustarla in anteprima domenica: alle 16 si sono aperte le porte per un’illustrazione dei ritrovamenti, e i visitatori non sono mancati.

La stratificazione di epoche, nei circa 700 metri quadrati portati alla luce durante i lavori di ampliamento della biblioteca, è davvero rilevante: si va dall’«oppidum» celtico, con tracce di un insediamento che risalirebbe addirittura al VI secolo a.C., fino alle domus di età repubblicana e imperiale, per arrivare all’edificio cinquecentesco.

Ma se questi sono punti di partenza importanti, per essere maggiormente aperta al pubblico l’area ha bisogno anche di ulteriori interventi di messa in sicurezza e di ampliamento della fruibilità.

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