Spostamenti giornalieri in Lombardia
Sorpresa: più occasionali che per lavoro

Sono 16,4 milioni (+4,6 per cento rispetto al 2002) gli spostamenti effettuati ogni giorno in Lombardia. Il tempo medio impiegato per muoversi è sceso dai 72 minuti del 2002 a 66.

Contemporaneamente è diminuito l’uso dell’auto (nonostante rimanga il mezzo preferito) a vantaggio invece del trasporto collettivo. L’ora di punta degli spostamenti è compresa tra le 7 e le 8 (15% degli spostamenti della giornata). E ancora, il Comune di Milano si conferma come il più importante attrattore della mobilità rispetto alla domanda dell’intera Lombardia, con una quota pari a circa il 21 per cento (esclusi i rientri a casa). Sono questi i principali dati che emergono dalla Matrice origine-destinazione redatta dai tecnici dell’Assessorato regionale alle Infrastrutture e Mobilità per capire quanto, quando, come, dove e perché ci si muove in Lombardia.

«Il lavoro fatto - spiega l’assessore Alessandro Sorte - è uno strumento fondamentale per conoscere le esigenze di mobilità e programmare i nuovi interventi infrastrutturali e di servizio. Per poter avere un quadro complessivo della mobilità dei lombardi sono state fatte oltre 28.000 interviste in un giorno feriale medio per formare un quadro attendibile degli spostamenti. Da notare che l’ultima analisi dello stesso tipo è stata condotta nel 2002. I dati che emergono presentano una realtà molto diversa rispetto a quella registrata 13 anni fa, che abbraccia il lungo periodo della crisi economica».

I principali motivi di spostamento (escludendo il rientro a casa) sono: occasionali (45,5 per cento), lavoro (39,9), studio (9,8). I «motivi occasionali» - svago, visite a parenti, acquisti, commissioni, visite mediche, - hanno superato il «motivo lavoro»; nel 2002 il lavoro era il motivo prevalente, e questo fa pensare agli effetti della crisi economica e alla contrazione, in questi 13 anni, dei posti di lavoro. L’auto è usata per il 62 per cento degli spostamenti (vs. il 69 del 2002); il trasporto collettivo per il 19 (vs. il 14 del 2002).

«La domanda crescente di trasporto pubblico - osserva Sorte - conforta la scelta che, come Regione Lombardia, abbiamo fatto, di rilanciare l’attività di Trenord investendo anche sul rinnovo del parco mezzi coi nuovi treni».

Gli spostamenti in auto (come conducente) rimangono superiori al 50 per cento anche se in calo nel 2014 di 6 punti percentuali; Il trasporto pubblico locale (treno compreso) è cresciuto dal 14 al 19%, con un significativo aumento del trasporto ferroviario che è passato dal 3 al 4,5%. Gli spostamenti non motorizzati sono lievemente cresciuti, passando dal 12 al 15%. La distanza media degli spostamenti è pari a 8,66 km e il 90% si esaurisce entro i 20 km (con oltre il 70 per cento al di sotto dei 10 km). Un altro dato interessante è che oltre i 20 km, decresce l’utilizzo del mezzo privato a vantaggio di quello pubblico.

Come detto, sono 16.4 milioni gli spostamenti quotidiani in Lombardia. Di questi, 15.8 milioni hanno origine e destinazione all’interno della stessa Lombardia; 0.56 milioni sono di scambio (vale a dire interno/esterno e esterno/interno regione) e i rimanenti 0.04 milioni sono quelli di attraversamento (esterno/esterno). La Provincia di Milano si caratterizza per quasi un terzo degli spostamenti emessi (con qualsiasi destinazione, compresa la stessa zona di emissione) e per poco più del 35 per cento degli spostamenti attratti.

Seguono Brescia e Bergamo cui corrispondono complessivamente, per l’emissione e per l’attrazione, quote comprese tra il 23 ed il 24 per cento degli spostamenti totali effettuati in Lombardia. Nell’allegato tutti i dati relativi anche alla nostra provincia: lo studio comprende tutti gli spostamenti effettuati in una giornata.

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