Stezzano, caccia alle spese sospette
tra biglietti aerei, arredi e ricariche

Ricariche telefoniche, biglietti di viaggio e arredi sono solo alcune delle spese non chiare del Comune di Stezzano. I conti non tornano neanche dopo la scoperta dello scandalo che ha investito la ragioniera Loredana Zenca.

Ricariche telefoniche, biglietti di viaggio e arredi sono solo alcune delle spese non chiare del Comune di Stezzano.

I conti non tornano neanche dopo la scoperta dello scandalo che ha investito la ragioniera Loredana Zenca e il comandante della polizia locale Kenrick Kavanagh, finiti sotto la lente degli inquirenti per peculato.

La contabile, che attualmente si trova agli arresti domiciliari, avrebbe sottratto circa 900 mila euro dalle casse comunali con una serie di bonifici dal conto corrente dell’ente. Per chi indaga, Loredana Zenca affiancava a un mandato di pagamento corretto uno destinato a una gioielleria, utilizzando gli stessi codici di riferimento, che rimandano alle delibere di spesa.

La ragioniera e il capo dei vigili avrebbero quindi usato soldi del Comune per scopi privati. Per verificare tutte le procedure organizzative degli uffici e quindi cercare di fare chiarezza sull’accaduto, il sindaco Elena Poma ha incaricato il capogruppo del centrodestra Massimo Dolazza di passare al setaccio qualsiasi materiale datato fra il 2004 e il 2009, risalente perciò alla precedente amministrazione capitanata da Stefano Oberti.

Da novembre Dolazza ha controllato circa 5.000 documenti su 25.000: «Quando è intervenuta l’autorità giudiziaria – spiega – siamo rimasti esterrefatti. Sono partite anche delle accuse nei confronti dell’amministrazione e così il sindaco mi ha incaricato di controllare le procedure. Sottolineo che non intendo colpevolizzare nessuno, voglio solo capire eventuali sbagli nella gestione di pratiche e se le norme fossero rispettate. Qualcuno ha fatto il furbo e ora bisogna capire le responsabilità di ognuno». Alcune anomalie sono emerse durante il Consiglio comunale di venerdì sera 27 dicembre: il delegato ha infatti letto una relazione sulle spese dell’ente dove mancano le causali, oppure giustificazioni.

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