Sul sito all’Inps scopre di essere morto
«Senza pensione per un’omonimia»

«A febbraio sono entrato nel sito Inps per vedere se era disponibile il mio Cud e con mia grande sorpresa, ho letto che ero deceduto da un mese e che quindi la mia pensione era stata revocata».

Così inizia l’amaro sfogo di un lettore, residente a Ponte San Pietro, che si è rivolto al nostro giornale per rendere pubblica la sua vicenda. «Dopo aver cercato invano di contattare telefonicamente la sede Inps di Bergamo - continua - ho inviato un fax per annunciare che il giorno successivo mi sarei recato negli uffici per protestare. Nel pomeriggio mi ha telefonato un dirigente dell’Inps per dirmi che mi aveva fatto “resuscitare”, ma per riavere il dovuto sarebbe stato necessario aspettare qualche giorno. Finalmente la pensione e gli arretrati, senza un centesimo di interessi, mi sono stati pagati a maggio».

Sull’episodio l’Inps, dopo aver premesso che il disguido è scaturito da un errore per omonimia dipeso da un’errata segnalazione del Comune, ha fornito la seguente spiegazione. «Non appena il pensionato si è presentato allo sportello - si legge nella nota dell’Inps - abbiamo provveduto tempestivamente a segnalare la situazione alla Direzione centrale pensioni che gestisce le anagrafiche. Successivamente abbiamo chiesto il ripristino della pensione e il pagamento delle quote mensili di febbraio, marzo e aprile. Si fa presente che al momento della segnalazione potevamo intervenire solo sulla rata di pensione del mese di maggio, non abbiamo in alcun modo potuto operare prima».

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