Terzo settore, parte il cambiamento
Aperta la consultazione on line

È cominciata in sordina, con un tweet lanciato poco dopo la mezzanotte, la «rivoluzione» del Terzo settore targata Matteo Renzi. Come promesso sin dal suo insediamento, il presidente del Consiglio ha messo mano alla nebulosa del non profit.

È cominciata in sordina, con un tweet lanciato poco dopo la mezzanotte, la «rivoluzione» del Terzo settore targata Matteo Renzi. Come promesso sin dal suo insediamento, il presidente del Consiglio ha messo mano alla nebulosa del non profit compilando le sue linee guida per fare una riforma complessiva.

Che non vuole essere blindata, ma un «testo di discussione» aperto alla consultazione on line, che parte subito e durerà un mese. Alla fine, il governo tirerà le fila e preparerà un disegno di legge delega da portare in Consiglio dei ministri il 27 giugno.

In un documento di sette pagine, pubblicato sul suo sito, Renzi delinea la sua idea di Terzo settore. Che in realtà, ricorda il premier, «è il primo». Tra le novità di rilievo, un «servizio civile nazionale universale» che impegni ogni anno fino a centomila giovani dai 18 ai 29 anni, più corto di quello attuale (otto mesi eventualmente prorogabili di quattro), aperto agli stranieri (già lo è) e che dia crediti formativi universitari, tirocini, riconoscimento delle competenze acquisite durante l’espletamenti del servizio.

È prevista anche la stipula di accordi tra Regioni e associazioni di categoria degli imprenditori, associazioni delle cooperative e del Terzo settore per facilitare l’ingresso nel mercato del lavoro dei volontari, la realizzazione di tirocini o di corsi di formazione. Infine, la possibilità di espletare il servizio in un altro Paese dell’Unione europea.

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