Trasporto pubblico è emergenza
«La Regione parla solo di treni»

Emergenza. Asstra e Anav Lombardia usano senza mezzi termini questa parola per rappresentare la situazione del trasporto pubblico lombardo e chiedono ad Anci Lombardia un’azione condivisa.

«La chiamata ad unire gli sforzi e coordinare gli intenti tra gli Enti Locali e le Aziende, pubbliche e private, affidatarie o concessionarie del servizio di trasporto pubblico locale, è la conseguenza della rinuncia al ruolo di coordinamento da parte di Regione Lombardia e della sostanziale latenza degli Enti Locali pur destinatari di importanti deleghe operative». L’obiettivo – come si legge nella comunicazione Asstra e Anav Lombardia – è evitare che i Comuni Lombardi si muovano «in ordine sparso, prorogando nella maggior parte dei casi (pur con rilevanti perplessità sul titolo giuridico utilizzato) gli esistenti contratti di servizio e, in taluni casi, procedendo addirittura all’indizione di gare fuori della legge regionale (in particolare senza l’utilizzo del costo standard che relega il ruolo dell’ente locale a quello di destinatario non solo di risorse “storiche”, oggetto di critiche fondate in quanto disomogenee e non di rado inique, ma anche di risorse -allo stato- nemmeno certe».

«In tale scenario – si legge nella comunicazione – eventuali ulteriori riduzioni di risorse, come alcuni Enti Locali hanno già iniziato a prospettare alle aziende, non potranno più essere assorbiti attraverso i soli aumenti tariffari (che oltretutto spesso disincentivano l’utilizzo del mezzo pubblico a favore di quello privato) e senza più escludere un ridimensionamento della struttura aziendale, incidendo necessariamente e drasticamente anche sulla voce del personale».

In questa situazione di assoluta emergenza, nella quale l’assenza ed il silenzio sconcertante (salvo proclami e continui riferimenti ai prossimi treni, dei quali si è oramai perso il conto, come se il Tpl fosse tutto sul ferro) della pubblica amministrazione inducono a interpretare che ci sia perfino un orientamento (non dichiarato) di abbandonare una larga fetta del trasporto al suo destino di crisi irreversibile, si propone l’opportunità (o la necessità) di una comune disamina non tanto fra aziende pubbliche e private (che c’è già tramite il costante coordinamento operativo fra Asstra ed Anav lombarde), quanto piuttosto, in radice, fra Anci e Associazioni Asstra e Anav circa cosa e come operare, per soccorrere con la razionalità del possibile, basata (non ultima) sull’esperienza, la critica problematica del Tpl ombardo prima che non ci sia più niente da fare per tutti, né pubblici né privati»

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