Trescore: l’Aminella frana
«Disastro previsto nel 2007»

Dopo lo smottamento di domenica mattina resta alto l’allarme a Trescore Balneario: la collina dell’Aminella continua a sfaldarsi tra le colate continue di acqua, terra e fango.

A poche ore dalla frana, si sono registrati successivi distaccamenti di terreno sia l’altra notte sia nel tardo pomeriggio di lunedì 17 novembre. Le condizioni della zona, quindi, restano precarie. E c’è chi ricorda come già nel 2007 i cittadini si mobilitarono per salvare dalle costruzioni una zona così fragile dal punto di vista idrogeologico. Ieri il vicesindaco Michele Zambelli ha confermato la situazione preoccupante: «Purtroppo le condizioni della zona franata stanno peggiorando in queste ultime ore. Mi hanno segnalato un distaccamento di terreno - si parla di diversi centimetri -, superiore rispetto a quello verificatosi nella notte. Proseguono gli accertamenti sulle cause: bisogna ancora capire se ci sono dei responsabili, se quanto è accaduto poteva essere evitato e se il maltempo è solo una concausa».

La vulnerabilità idrogeologica di quella zona fa tornare alla cronaca la polemica divampata nel 2007 con la costituzione di un comitato che si era battuto per la tutela dell’Aminella, per frenare lo sviluppo urbanistico di una delle aree più pregevoli del paese. L’operazione urbanistica in quella zona faceva parte del piano attuativo «Aminella bassa»: è andata a segno negli anni, tra le contestazioni del comitato.

«Si può parlare di disastro preannunciato - evidenzia il critico d’arte Fernando Noris, uno dei promotori del comitato, nel frattempo discioltosi -: la devastazione della collina dell’Aminella ci insegna che è ora di smetterla di pensare che sia sempre e solo la natura matrigna a creare disastri. Certamente la natura ci mette del suo, ma in questo caso l’uomo ha determinato la situazione che stiamo vedendo».

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