Lasciatemelo dire, è stata proprio una nevicata d’altri tempi. Se il mezzo metro di neve tutto in una volta non è così raro alle quote medio-alte delle Orobie, è una cosa veramente eccezionale nelle Valli ed in pianura. Per chi c’era e si ricorda, nei meccanismi atmosferici preparatori che hanno portato a questo evento meteorologico ci sono molte affinità col mitico gennaio del 1985. In più stavolta si è forse raggiunto un nuovo particolare record, che ne definisce l’intensità, quello cioè della nevicata più «concentrata» nelle 24 ore, almeno così risulterebbe a Olmo negli ultimi 30 anni delle mie rilevazioni. Ho sempre misurato la neve che cadeva con un righello giallo di plastica marcato AVIS, lungo 30 cm. Ce n’era quasi sempre d’avanzo, quando compariva un po’ di neve di passaggio nei magri inverni scorsi, tanto che avrei spesso voluto usare un metro snodabile da sarta per misurarne lo spessore, così da poter «rubare» in modo elegante qualche centimetro alla registrazio-ne. Stavolta invece mi sono serviti più di due righelli. Tutto questo per dire che ho registrato la mia maggior nevicata giornaliera degli ultimi 30 anni, con 74 centimetri di bellissima neve asciutta e leggera in 24 ore. Ma la neve ha beneficiato in modo molto democratico tutta la provincia. 47 i centimetri rilevati in serata nella periferia di Bergamo, e anche nelle Valli ed in pianura si viaggiava sul mezzo metro e anche oltre. Maggiore l’apporto di neve alla quota impianti, per la posizione ideale di sbarramento esercitata dalle Orobie verso queste nevicate portate da Sud dallo scirocco. Si va dagli 80 cm di Foppolo ai 110 cm del Barbellino e del lago di Trona dietro il Pizzo Tre Signori, come ci conferma il Centro Nivometeo di Bormio della Regione Lombardia. Il Nivometeo ci conferma pure la singolarità dei 6 cm soltanto di Bormio paese e dei 2 cm di gelido nevischio caduti a S.Caterina Valfurva, proprio come successe nell’episodio nevoso del gennaio 1985.Sempre per quanto riguarda le Orobie, gli esperti di Bormio ci segnalano il vento tempestoso da Sud che ha sempre accompagnato in questi due giorni la nevicata in quota, e che ha causato enormi accumuli di neve sottovento alle creste e negli avvallamenti. È per questo motivo che è stato emesso il grado 4 di pericolo valanghe, «forte», su una scala di 5. Sarà un fattore di rischio da tenere in grande considerazione durante le escursioni in quota con gli sci nelle prossime settimane, quando il tempo si stabilizzerà e risalirà la temperatura. Ma torniamo alla «nostra» di neve. Può darsi che l’addolcimento della temperatura porti domani un po’ di pioggia alle basse quote, a respingere un po’ la neve sui colli fin verso gli 800 metri, prima di chiudere questo intenso episodio invernale. Per la verità, un graduale passaggio a pioggia si è già concretizzato oggi verso le 14 ad Alzano, nella Bassa Val Seriana, mentre sul lato ovest della provincia verso Lecco la neve ha tenuto campo ancora per diverse ore. Questo per dirvi come sia difficile, nelle nevicate «da addolcimento» portate dallo scirocco da Sud, indicare quando e dove l’aria mite in quota, nelle ultime ore di precipitazione, può andare a sostituire la neve con la pioggia. Basta spesso la maggiore apertura di una valle alle correnti miti meridionali, o una sacca d’aria fredda che non vuole andarsene da una piccola valle protetta dall’orografia, per inventare a volte singolari «capovolgimenti» nevosi in località situate a quote anche molto diverse tra di loro. Per quanto riguarda gli sviluppi della situazione meteo, possiamo dire che la nevicata continuerà nella notte, e sarà in graduale attenuazione domani andando verso il mezzogiorno, per concludersi il tutto nel pomeriggio. Il cielo però rimane molto nuvoloso ancora fino a domenica sera, anche se non dovrebbero esserci precipitazioni di rilievo, destinate a spostarsi più a Ovest e a insistere sulle Alpi del Piemonte. Il sole dovrebbe riapparire sulla Bergamasca da lunedì, primo di alcuni giorni di stabilità, e la temperatura in generale non sarà più così rigida, sia per il rimescolamento dell’aria che segue la nevicata, sia perché temporaneamente non è prevista altra aria fredda dai Balcani. Ma non crediate sia finita, l’inverno ha ancora molte cartucce da sparare. Vi ricordate del freddo di fine febbraio dello scorso anno e dei 20 centimetri di neve farinosa caduti a Bergamo città il 3 marzo 2005?(27/01/2006)Roberto Regazzoni
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