Uniacque, è la resa dei conti
Oggi l’assemblea con i Comuni

La guerra dell’acqua alla resa dei conti. Oggi è in programma l’assemblea di Uniacque con i Comuni soci, un faccia a faccia che si annuncia turbolento. La sensazione è che stavolta – a differenza di un anno fa – potrebbe essere qualcosa di più di «una tempesta di un bicchier d’acqua».

La guerra dell’acqua alla resa dei conti. Oggi è in programma l’assemblea di Uniacque con i Comuni soci, un faccia a faccia che si annuncia turbolento. La sensazione è che stavolta – a differenza di un anno fa – potrebbe essere qualcosa di più di «una tempesta di un bicchier d’acqua» come disse all’epoca, al termine dell’incontro con gli azionisti, il presidente di Uniacque Gianni D’Aloia.

Allora a farsi sentire erano stati soprattutto i primi cittadini del Pdl. Quest’anno il fronte è più variegato, organizzato da qualche mese nel Comitato «Acqua bene comunale». I sindaci del Comitato, sempre più agguerriti, oggi sono pronti a dar battaglia e chiederanno di non votare il bilancio 2013, oltre a mettere sul tavolo un Piano b, alternativo e «migliorativo», con una tariffa dell’acqua ridotta rispetto all’attuale. Stimano un’ottantina di Comuni sui 223 azionisti con loro, pronti ad appoggiare la loro posizione.

Numeri importanti, che se confermati, non potranno – comunque verrà votata la loro richiesta – essere ignorati dalla società che gestisce il servizio idrico e dalla Provincia. Ma Uniacque non ci sta e ribatte a tono al Comitato: «Bisogna saperli leggere i bilanci. È scritto che la tariffa poteva avere un incremento massimo del 24,3%, ma invece sarà del 13,4%. E nelle note sono richiamati tutti i motivi perché l’aumento applicato è del 13,4...» replica l’amministratore delegato Antonio Pezzotta. Quell’1,077 euro al metro cubo già applicato nelle bollette. «E che non vedrà di certo un ulteriore rincaro dell’11 per cento» specifica Pezzotta.

Sul tavolo i sindaci del Comitato mettono tanta carne al fuoco: l’aumento dell’acqua ritenuto «eccessivo e dannoso», i mancati investimenti («nel 2013 poco meno di 800 mila euro su quasi 14 milioni di utile»), la poca trasparenza e informazione da parte di Uniacque.

Leggi di più su L’Eco di Bergamo del 15 maggio 2014

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