Università, il web sparisce
dal codice di comportamento

Modificato - recependo le osservazioni dei sindacati -, varato e pubblicato sul sito dell’ateneo in tempo record. Il cda dell’Università di Bergamo ha dato ieri il via libera al Codice di comportamento per dipendenti, professori e collaboratori.

Modificato - recependo le osservazioni dei sindacati -, varato e pubblicato sul sito dell’ateneo in tempo record. Il cda dell’Università di Bergamo ha dato ieri il via libera al Codice di comportamento per dipendenti, professori e collaboratori che aveva suscitato le proteste delle rappresentanze sindacali.

Sotto accusa gli articoli che facevano riferimento alla partecipazione a siti web e social network e che introducevano «l’obbligo a segnalare l’appartenenza ad associazioni e organizzazioni i cui ambiti di interesse possano interferire con l’attività dell’ufficio».

«Codice-bavaglio» l’aveva ribattezzato l’Rsu dell’Università, denunciando la «violazione di diritti costituzionalmente garantiti quali la libertà di associazione e di manifestazione del proprio pensiero». La rappresentanza sindacale unitaria aveva chiesto all’amministrazione dell’ateneo di rinviare la discussione sul regolamento prevista nella seduta di ieri del cda e di avviare un confronto sul tema.

Il testo è stato invece preso in esame dal cda, parzialmente rivisto sulla base delle osservazioni presentate dai rappresentanti sindacali dei dipendenti, e licenziato. E da ieri sera è online sul sito dell’ateneo, accompagnato dalla relazione che ne illustra i contenuti. «Abbiamo recepito in toto il Codice di comportamento nazionale - spiega il prorettore Remo Morzenti Pellegrini - rivedendo i testi degli articoli 5 e 10».

© RIPRODUZIONE RISERVATA