Università, niente tasse per i redditi bassi
Premiato solo chi per chi passa gli esami

«Pronto ad intervenire sulle tasse universitarie». Il premier Matteo Renzi l’ha annunciato un paio di giorni fa. Si, ma come? L’idea del governo è di introdurre una «no tax area» per chi ha redditi bassi.

La soglia ipotetica sarebbe tra i 13 mila e i 15 mila euro di valore Isee, sotto il quale non si pagherebbero più tasse e rette per frequentare i corsi. Il “premio” però è vincolato a un rendimento scolastico ben preciso, cioè la frequentazione delle lezioni e il superamento di un numero minimo di esami per non rientrare nella categoria formalmente chiamata “inattivi” o populisticamente “fannulloni”. La decisione finale non è ancora stata presa perché, come sempre, è necessario trovare le risorse economiche per la copertura finanziaria del provvedimento, soprattutto per compensare le minori entrate degli atenei.

Un’altra misura prevista nel «pacchetto università» è la possibilità di scaricare tasse di parte della retta per chi è sopra la soglia dei 15 mila euro Isee. L’obiettivo è dare più respiro al ceto medio e incentivare le iscrizioni alle università, da qualche anno in calo.

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