Valcanale, il ritorno del sole
Grande festa, nuvole permettendo

Sole come luce, come calore, come speranza. Hanno ben ragione gli abitanti di Valcanale di festeggiare, domenica, il suo ritorno sulla cima del campanile della parrocchiale, dove troneggia la statua di Santa Maria Assunta, patrona del borgo ai piedi dell’Arera.

Sole come luce, come calore, come speranza. Hanno ben ragione gli abitanti di Valcanale di festeggiare, domenica, il suo ritorno sulla cima del campanile della chiesa parrocchiale, dove troneggia la statua di Santa Maria Assunta, patrona del borgo ai piedi dell’Arera.

Farà capolino, verso le 13,30, dalla cima del Pizzo Fop, per breve tempo. Nei giorni a seguire illuminerà via via tutte le case del borgo di Ardesio. Il sole era stato nascosto dalle montagne, che delimitano a Sud–Est la pittoresca vallata, dal due novembre scorso. Per festeggiare l’evento, a Valcanale ci si sta preparando con grande entusiasmo.

«Le donne della contrada – spiega Clelia Zucchelli – preparano, per l’occasione, cinque qualità di gnocchi: alle ortiche, alle patate, agli spinaci, allo stracchino e pancetta e alla romana. Si consumeranno domenica sera alle 19,30 nei locali dell’oratorio, e ben 140 persone, di diversi paesi, si sono già prenotate per questa cena che festeggia il ritorno del sole. Registriamo, quindi, il tutto esaurito».

Aggiunge un anziano della borgata: «Si festeggiava anche un tempo, ma siccome si era poveri il pranzo a base di gnocchi si consumava in casa, nella cucina o nella stalla. Oggi è diverso e questo ritorno del sole si festeggia tutti insieme e il fatto diventa un importante momento per stare insieme. Anche a scuola gli alunni si preparano all’evento con disegni e componimenti scritti».

Ma domenica si vedrà il sole? Non è dato saperlo. Sia perché, a causa del maltempo, il cielo velato di nuvole e le montagne avvolte di nebbia potrebbero impedirlo, sia perché il gran cumulo di neve sulle vette potrebbe ritardare di qualche giorno la sua ricomparsa, come del resto è già avvenuto in passato. «Ma questo – continua Clelia – conta ben poco. Noi sappiamo che ritorna, che nei giorni a venire illuminerà la borgata, riscalderà l’aria, consentirà di uscire e passeggiare, di ammirare, là dove la neve si scioglie, i primi ciuffetti di erba verde: un segno di speranza. E questo basta per infonderci buon umore».

© RIPRODUZIONE RISERVATA