Verdellino, in 300 per dire addio ad Angelo

Una piccola tomba bianca, un angioletto, un nome e una data. Il piccolo Angelo ora riposa nel cimitero di Verdellino. Tutta la comunità si è riunita nel pomeriggio nella chiesa parrocchiale per dare l’ultimo saluto al neonato che era stato ritrovato il 13 aprile scorso in una discarica in via degli Anedari a poche centinaia di metri dal centro del paese. Una cerimonia densa di emozione e commozione, epilogo di una vicenda tragica alla quale si è accompagnato un lungo iter burocratico di oltre tre mesi per poter dare degna sepoltura al piccolo. Dopo il nulla osta della magistratura, il sindaco Giovanni Bacis ha confermato la volontà del Comune di assumersi le spese del loculo e della sepoltura. 

La salma di Angelo è stata salutata da almeno trecento persone che hanno gremito la chiesa. I funerali sono stati celebrati dal parroco don Pietro Esposito che ha ammonito: «Non sta a noi né condannare, né giudicare. Solo Dio può giudicare, condannare o comprendere». In mezzo agli omaggi floreali, anche una corona donata dai «piccoli nati nel 2007», un gesto toccante delle mamme dei bambini che hanno visto la luce quest’anno, la stessa luce che Angelo ha forse potuto vedere come un bagliore subito spento. Anche il sindaco Bacis ha parlato ai fedeli mentre una dipendente del Comune ha letto una poesia di Madre Teresa di Calcutta dal titolo Vivi la vita, suscitando lacrime e applausi. Al termine della messa, la sepoltura nel cimitero di Verdellino Le segretarie, i tecnici, gli agenti della polizia locale e tutti coloro che prestano servizio per l’ente comunale si sono occupati delle spese della cerimonia funebre e del trasporto della salma dall’Istituto di medicina legale di Pavia a Verdellino. «In tutti questi mesi – racconta il sindaco Bacis – sono state davvero tante le attestazioni di affetto e di solidarietà nei confronti di Angelo. Molte associazioni che si occupano della tutela dei minori hanno inviato lettere e telegrammi per esprimere il loro rammarico di fronte a quanto accaduto e anche numerose persone hanno voluto far sapere che la triste storia di Angelo ha lasciato il segno». (27/07/2007)

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