Il pittore cubano Carlos Boix in mostra a Palazzolo

«Viaggio in Italia» è il titolo della personale che il pittore cubano Carlos Boix presenta presso la Galleria d’Arte «Studio F.22» di Palazzolo diretta da Franco e Laura Rossi, il cui impegno è di offrire agli appassionati della pittura e dell’arte visiva in genere una panoramica il più ampia possibile dei principali esponenti che tale arte realizzano.

L’attuale mostra è particolarmente significativa per l’originale interpretatività di Carlos Boix, un artista nato nel 1949 all’Avana di Cuba e che attualmente vive e lavora a Ginevra. Al suo attivo sono le numerose personali e collettive che egli ha tenuto in ogni parte del mondo, con le quali ha potuto ottenere plausi e consensi tanto da parte della critica come del pubblico. Inquadrare lo stile pittorico di Carlo Boix è alquanto difficile per il fatto che questo artista si impone con una personalità sua propria, avulsa da ogni tendenza del passato, allo scopo di offrire una sua ben contraddistinta «visione» della realtà e del mondo che ci circonda. Potremmo, forse, inquadrare il suo stilema nella «fascia» del surrealismo oggettuale. Infatti Carlos Boix introduce nei suoi dipinti una serie incalcolabile di oggetti più o meno decifrabili, dai quali si evince un gioioso inno alla natura. L’alternanza dei vari soggetti rappresentati e tutti inseriti in atmosfere policrome dà a vedere il desiderio dell’artista di rendere partecipata la sua gioia spirituale, il suo poetico mondo interiore, i suoi ideali di vita. Con ogni probabilità a donare simile ispirazione a Carlos Boix è l’ambiente nel quale egli è nato e cresciuto, quelle isole caraibiche che tutti noi ben conosciamo essere ridondanti di luce e di splendore.

La bellezza naturale che agli occhi di Carlos Boix si è presentata sin dai suoi primi anni di vita e che in seguito egli ha potuto ancora più contemplare per riportarne l’immagine sulla tela, gli ha donato la capacità di estraniarsi dalla realtà in quanto tale, vale a dire singolarmente presa, per «costruire» una realtà nuova, per così dire, dove tutti gli «elementi» costitutivi della realtà stessa avessero a convivere insieme. Ne è venuto un «canto» che sa di poesia in un contesto che permette alla fantasia di chiunque di spaziare a piacimento.

Giustamente il critico Gérard Gamand così, fra l’altro, scrive in una nota illustrativa delle opere di Carlos Boix: «Il nostro artista ama la vita e osa dipingerla. Di quadro in quadro declina le sue vibrazioni in una moltitudine di piccoli punti che scintillano, attraversati da frammenti di personaggi, di pezzi di comuni oggetti anacronistici, da sigari deliziosamente cubani, in una esplosione pittorica grottesca e pur tuttavia così straziante. C’è magia e barocco in questa danza, essa invita a non restare al bordo della pista. Non ci sono barriere sociali, politiche o religiose: tutto il mondo fa festa, semplicemente per il piacere della festa».

La mostra, nella quale vengono esposte trenta opere eseguite da Carlos Boix in questi ultimi cinque anni, rimarrà aperta fino al 31 gennaio.

(16/01/2004)

Lino Lazzari

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