Bergamo riscopre il suo Cenacolo
Il Creberg mostra la tela dell'Allori

Milano ha l'Ultima Cena di Leonardo da Vinci, il Palazzo Ducale di Urbino ospita quella di Tiziano e nella Cappella degli Scrovegni di Padova è custodita l'Ultima Cena di Giotto. Anche Bergamo ha il suo Cenacolo, anzi, l'ha sempre avuto.

Milano ha l'Ultima Cena di Leonardo da Vinci, il Palazzo Ducale di Urbino ospita quella di Tiziano e nella Cappella degli Scrovegni di Padova è custodita l'Ultima Cena di Giotto. Anche Bergamo ha il suo Cenacolo, anzi, l'ha sempre avuto, solo che prima i bergamaschi non lo sapevano.

Su una tela di 7,5 metri di lunghezza e 2,15 di altezza Alessandro Allori nel 1582 ha dipinto la sua versione dell'ultima cena, un'opera che fino ad oggi è stato un tesoro nascosto, rimasto nell'ombra per decenni. Solo dal 29 settembre il Cenacolo dell'Allori è in mostra al pubblico nella sede storica del Creberg di Porta Nuova, dove è stato restaurato.

«Dall'inaugurazione a oggi abbiamo avuto oltre 8.400 visitatori - spiega Angelopietro Piazzoli, segretario generale della Fondazione Credito Bergamasco - di cui circa 2.000 per ognuno dei primi due fine settimana di apertura della Sala consiliare dove si trova l'Allori. Entro il 14 ottobre, giorno di chiusura, vorremmo arrivare a 15.000 presenze. Inoltre, accanto a famiglie o singoli visitatori, abbiamo avuto un ottimo riscontro anche per le visite guidate: ben 20 le classi arrivate da città e provincia per vedere il Cenacolo.

In molti poi hanno chiesto informazioni e curiosità ai restauratori Alberto Sangalli e Minerva Tramonti Maggi, con cui ci si poteva confrontare direttamente. Sono loro che per mesi, sotto la direzione della Soprintendenza al Patrimonio Storico-Artistico di Milano, hanno ridato poco a poco luce all'opera dell'Allori. Dopo un lungo oblio, l'opera si può ammirare nei più fini dettagli.

Accanto alla grande tela in mostra, nell'ambito di Bergamo Scienza, il Credito Bergamasco giovedì 11 ottobre alle 17,30 ospiterà anche una conferenza «Il Cenacolo di Astino: l'ingiusto oblio». C'è già il tutto esaurito per questo incontro.

Leggi le due pagine dedicate all'argomento su L'Eco di giovedì 11 ottobre

© RIPRODUZIONE RISERVATA